Il «Pitta» non torna a Casa? La Casa costruisca un nuovo «Pitta»

Caro direttore, ho letto con attenzione gli interventi sul caso «Pitta si, Pitta no». La riflessione con cui voglio portare il mio contributo va al di là del discorso su Pittaluga. Non c’è infatti nulla da eccepire sulla persona e sulla sua professionalità. Ci sarebbero degli appunti sul fatto che un liberale diventi decisivo per la vittoria del centrosinistra. Comunque leggendo l’intervista che il professore ha rilasciato al Giornale non mi sembra ci sia spazio per un ritorno a «Casa».
Quindi andando oltre e pensando che fra poco meno di un anno ci saranno le amministrative a Genova, sarebbe il caso che il centrodestra cominciasse ad affrontare il problema in maniera adulta. Infatti se è vero che i risultati delle politiche in Liguria non sono certo stati negativi, è anche vero che hanno risentito notevolmente dell’appeal delle tre punte, che hanno saputo coagulare un popolo che sembrava allo sbando e portarlo in massa a votare.
Questo insegna che è necessario trovare almeno delle «puntine», identificando un candidato sindaco che sappia entrare nel cuore degli elettori. Per trovarlo a mio avviso non servono alchimie, ma basta avere fiducia nella propria gente.

Una fiducia che passa doverosamente tramite le Primarie. Portando gli elettori a scegliere quale uomo o quale donna vogliono come alfiere si creerebbe un collante in grado di creare una valida alternativa alle candidature del centrosinistra.

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