Daniela Fedi
da Firenze
LItalia da salvare ha lo stile impeccabile e le buone maniere di chi si tiene la giacca addosso nonostante il caldo furibondo di Firenze. Certo, vedendo un superbo Aquariva dentro gli spazi della Fortezza da Basso dove si svolge ledizione numero 68 di Pitti Immagine Uomo, si pensa alle tre «S» della vacanza ideale (sea, sun, sex) piuttosto che alle collezioni della prossima estate. Invece la presenza di uno dei natanti più belli del mondo nel più importante salone dellabbigliamento maschile dalta gamma, ha un suo perché. Infatti il mitico marchio dei motoscafi italiani definiti «Rolls Royce dei mari» da playboy e belle donne di fama internazionale, si lancia anche nella moda. Il turchese dei cuscini su cui un tempo se la godevano Gigi Rizzi e Brigitte Bardot compare adesso su polo, costumi da bagno e t-shirt alternati con raffinati blazer blu e splendide scarpe da barca.
Dello stesso segno loperazione fatta da Ennio Capasa che ha progettato la parte biker di CNC, linea giovane di Costume national, in collaborazione con Ducati: la regina delle moto italiane. «Peschiamo tutti a piene mani dallestetica rombante del motociclismo - ha detto lo stilista - ma stavolta cercavo un approccio nuovo, basato sullitalian style». Il punto è tutto qui: spigolando tra le novità del salone emerge una voglia che adesso è anche un bisogno di riscoprire le nostre specialità. Non stupisce quindi che Harry & Sons, piccolo marchio pugliese di camicie e dintorni, abbia proposto un modello con le orecchiette fatte a mano e applicate una per una sul davantino (sono in lino, quindi non fanno ingrassare) oltre a quello ricamato come la tunica di Federico II di Svevia. Anche grazie a queste idee lazienda di Noci è stata iscritta tra i primi 600 nomi del sistema moda nazionale selezionati da Unicredit e Pitti Immagine per il progetto «Campioni del made in Italy», un complesso meccanismo strategico-finanziario basato sullanalisi dei fattori critici di successo. La banca , dopo aver monitorato oltre 2.300 realtà produttive del settore, ha identificato quelle che negli ultimi 5 anni hanno ottenuto i migliori risultati affiancandone 54 (i cui nominativi sono top secret) nella pianificazione del business con un accesso facilitato al credito. Tradotto in soldoni significa finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.
Ne bastano molti meno per fare cose ricche di fascino e poesia come «Rooms», esclusiva rassegna promossa dagli organizzatori via dalla pazza folla del salone. Nella meravigliosa limonaia di Palazzo Corsini nove marchi davanguardia espongono i loro prodotti in uno scenario fiabesco che comprende fanciulle vestite da angelo, api o coccinelle di plastica sul prato e armature al posto degli indossatori. «Che pacchia se il Pitti fosse tutto così» dicevano i visitatori ammirando in particolar modo le creazioni di D.U.K.E. (griffe di Carpi definita lanima ribelle del cashmere per i magnifici pullover disegnati da Mirko Termanini) oppure di Momaboma, marchio del bolognese Maurizio Longati che fabbrica borse e accessori con pagine di riviste depoca plastificate, sacchi della posta e vecchi materassini gonfiabili dellesercito. Insomma,finchè cè moda e creatività il gran ballo del made in Italy può continuare.
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