Pizza, "in medio stat virtus". Viva l'affidabilità delle catene

Marghe, Crocca, Cocciuto, Pizzium, Berberè e le altre. Qualità costante e locali ovunque (e sempre aperti)

Pizza, "in medio stat virtus". Viva l'affidabilità delle catene
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Che pizza la città deserta. Finisce che uno per mangiar fuori deve ricorrere a una delle tante sedi delle insegne di pizzerie più note. Ora, io non sono un fan delle catene con la loro offerta "media" per definizione. Ma va detto che nel settore della pizza i brand hanno fatto negli ultimi anni un buon lavoro, anche perché in molti casi questi marchi sono nati da un locale che ha avuto successo e si è riprodotto mantenendo lo standard. E poi tutte assieme coprono praticamente ogni quartiere di Milano. Vuoi mettere?

Marghe Partiamo da una mini-catena, nata dal locale creato in via Cadore 26 dal compianto Matteo Mevio e poi bissato in via Plinio, 6. Un'insegna avanguardista della pizza napoletanissima a Milano. Qui si utilizza farina di tipo 1, meno raffinata e molto ricca di fibre, l'impasto viene lievitato naturalmente per 48 ore, la farcitura è fatta con ingredienti selezionati. Naturalmente il core business sono le pizze classiche, ma ci sono anche poche (ma buone) pizze creative come la Salame, ventricina e friggitelli (14 euro) e la Amatriciana gialla (14). Ambiente informale e casalingo.

Biga Due indirizzi anche per questa insegna dello chef Simone Nicolosi, che cerca la giusta via di mezzo tra la tradizione e lo sviluppo. I locali (via A. Volta 20 in zona Moscova e via A. Pollaiuolo 9 in Isola) sono più eleganti dello standard della pizzeria media e la proposta eccellente, con pizze a ruota di carro dedicate ai quartieri di Napoli, contemporanee (la Gateaux che riproduce il classico gattò napoletano) e al padellino.

Crocca Sei locali a Milano per questa insegna specializzata, come fa intendere il nome, in una pizza bassa e croccante, come piace ancora a molti milanesi. Ci sono ovviamente proposte classiche e qualche referenza creativa, come la Aglio, olio e peperoncino o la Cavolo rosso, porchetta e pecorino. Ci sono anche pizze vegane e senza lattosio, antipasti, insalate, qualche piatto cucinato e una piccola lista dei dolci.

Da Zero La scuola salernitana della pizza è molto florida a Milano (basti vedere anche Confine e Modus) e nei tre indirizzi milanesi di questa insegna (via B. Luini 9, via dell'Orso 4 e piazza G. Oberdan 12) si esprime ai suoi massimi, con prodotti cilentani molto ben raccontati anche in carta. Segnalo la Domenica con ragù, mozzarella di bufala, chips di parmigiano e pesto di basilico. Da provare le montanarine.

Cocciuto Quattro sedi (via Bergognone 24, via Passeroni 2, via Melzo 16, via Turati 25) per questa insegna che è anche un buon ristorante ma a mio modo di vedere nelle pizze il suo punto forte. Doppia lievitazione, forno elettrico (più uniforme in cottura), cornicione alto, tanti presìdi Slow Food. Da provare la Nerano con zucchine e la Summer con vari pomodori, prosciutto e stracciatella.

Berberè Sta conquistando il mondo la pizza creata a Bologna dai fratelli Aloe, realizzata con farine semi-integrali, un impasto a base di lievito madre (ma altri speciali sono disponibili su richiesta) e ingredienti di ottima qualità e una predisposizione alla condivisione (la pizza arriva al tavolo già tagliata in otto). Notevoli, oltre alle classiche, la Burrata e 'nduja e la Norma. Salse a parte da accompagnare ai bordi. Sei sedi a Milano.

Pizzium La regine di tutte le catene di pizze a Milano, con ben 11 locali in città (e molti altri in tutta Italia) e una qualità magicamente sempre alta.

Pizza napoletana classica servita in ambienti confortevoli e moderatamente "da cartolina". Da provare le pizze regionali (venti, ciascuna con prodotti regionali) e le classiche (ma perché non reintrodurre la buonissima Salsicce e friarielli?). Ottime le frittatine di pasta. Qualche piatto e qualche dolce.

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