Pizzetti, una sorpresa d’argento

E sono cinquantaquattro. Il «cagnaccio», soprannome che accompagna Massimiliano Rosolino ogni volta che scende in acqua, ha ancora fame. Duecento o quattrocento metri poco importa: lui scalda i motori, si lancia dai blocchi di partenza e nuota. Nuota come pochi si aspettavano, a quasi trent’anni di età, e vince. Certo, ancora manca la medaglia più preziosa, (domenica c’è la staffetta 4x200, la squadra azzurra è chiamata a difendere il titolo europeo conquistato due anni fa) eppure il bronzo di ieri nei 200 stile è l’ennesima risposta a quanti sul napoletano non avrebbero più scommesso nemmeno un centesimo. Delle sei medaglie conquistate finora dalla spedizione azzurra del nuoto in terra olandese tre portano la prestigiosa firma Massimiliano Rosolino: come dire, gli altri passano, lui resta. E vedere il ct Castagnetti scuotere il volto a fine gara è sinonimo di come l’intera squadra azzurra sperava, credeva e aspettava un risultato ancora più eclatante. «L’assenza del campione Pieter Van den Hoogenband - spiegherà Massimiliano a fine gara - ha spinto qualche atleta a osare più del dovuto alla ricerca del colpaccio». Colpaccio che per poco non è riuscito al lungo francese Amaury Leveaux, partito col turbo inserito, in vantaggio per tre quarti di gara, ma beffato negli ultimi cinquanta dal tedesco Paul Biedermann. «Non mi aspettavo una gara così veloce (Biedermann ha nuotato in 1’46’’59, ndr) - chiosa Rosolino, che ha chiuso in 1’47’’33 -. Naturalmente, anch’io sono partito per vincere, ma ho sofferto più del previsto negli ultimi 25 metri e non ce l’ho fatta a raggiungere i primi due». Ora ci saranno due giorni per rifiatare, prima di inquadrare l’ultimo obiettivo: quella staffetta 4x200 dove l’Italia può decisamente puntare al titolo europeo. Una staffetta alla quale guarda speranzoso anche Emiliano Brembilla, sesto in 1’48’’22: «Non avevo più le gambe per sprintare alla ricerca del podio - spiega Brembilla -, ma sono abbastanza soddisfatto del mio tempo: per la terza volta in pochi giorni, sono riuscito a nuotare poco sopra la soglia del minuto e 48 secondi. Ora la staffetta: l’occasione giusta per rifarmi».
Chi invece proprio non si aspettava di tornare da Eindhoven con una medaglia al collo era Samuel Pizzetti, splendido argento negli 800 stile all’esordio in una finale europea: «Un’emozione incredibile e totalmente inaspettata». Già, perché il podio di Pizzetti, 21enne lombardo di Casalpusterlengo, è giunto abbassando di due secondi il proprio personale e nuotando gli ultimi cento metri in 55’’68, in un crescendo inarrestabile: settimo dopo 200 metri, sesto a metà gara, ancora quinto a settecento metri e terzo all’ultima virata. «Fino alle ultime bracciate, pensavo di essere in corsa per il quarto, forse terzo posto: proprio non mi aspettavo di finire secondo». Ora, però, si volta pagina, «perché mi devo concentrare sulla finale dei 1.500». Appuntamento a domani.


Nell’ultima finale dov’era impegnato un italiano, Alessio Boggiatto non è riuscito a trovare lo spunto per un piazzamento importante, ma il tempo nuotato nei 200 misti gli consente di staccare il pass per le Olimpiadi: «C’è un po’ di rammarico per la mancata medaglia, ma da qui ad agosto avrò il tempo per recuperare e per presentarmi finalmente in forma a Pechino».
Laure Manaudou infine è tornata a far parlare di sè. Questa volta per meriti sportivi: la francese ha infatti stabilito il nuovo primato europeo nelle semifinali dei 100 dorso nuotando in 59’50.

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