Al Planetario il cielo di Dante

Roberto Zadik

Dante nutriva uno spiccato interesse per l’astronomia e la Divina Commedia abbonda di riferimenti a stelle, pianeti e costellazioni. Di questo, e di molto altro, si discute al Planetario ne «Il cielo di Dante», un doppio appuntamento che, oggi e martedì 31, dalle 21 in poi (costo 3 euro, biglietto ridotto a 1,50 per minori di 18 anni e ultrasessantenni) trasporterà i milanesi in un viaggio tra letteratura e scienza. Accanto a Dante e ai suoi studi astronomici, vengono sviluppati infatti una serie di temi. Gli incontri, infatti, illustrano la storia degli astri e come sono stati trattati nei secoli da poeti, filosofi, intellettuali e scienziati. Da Omero a Esiodo, alle teorie del periodo ellenistico, per arrivare a Dante e al Medioevo, sottolineando quanto l’opera del «sommo vate» abbia influenzato astronomi di importanza decisiva come Galileo Galilei.
Argomenti della serata «Le sorprendenti cosmologie antiche e medioevali» nella quale l’esperto Mauro Arpino, avvalendosi di filmati e diapositive, mette a confronto opinioni e pensieri di grandi menti come Anassimandro, Parmenide o Boezio che, nel corso delle loro vite, si interrogarono lungamente sui misteri dello spazio e sulla possibile conformazione della Terra. Durante la settimana l’edificio in corso Venezia 57 ospita numerosi approfondimenti e conferenze. Tra le iniziative, giovedì tocca a «I Pianeti dimenticati». A partire dalle 21, lo studioso Piermario Ardizio spiega i motivi per i quali pianeti come l’incandescente Venere, Mercurio, noto per essere l’astro più vicino al Sole o il lontanissimo Plutone siano stati «trascurati» dagli esploratori che nelle loro missioni si sono dedicati maggiormente ad altri astri.
Chi vuol saperne di più sul cielo che sovrasta veri e propri paradisi naturali come Caraibi, Polinesia e Australia viene accontentato sabato dalle 15 e poi dalle 16,30, con la conferenza «Il cielo dei mari del Sud» tenuta da Mario Cavedon. Sempre lui, domenica, alla stessa ora, descriverà «Stelle e favole di gennaio» unendo la mitologia classica all’astronomia. Totalmente centrato sul Dante, invece, sarà l’incontro «Astronomia nella Divina Commedia» previsto per martedì 31. Paradiso, Inferno e Purgatorio verranno approfonditi in rapporto con l’astronomia dalla studiosa Monica Aimone che ne leggerà alcuni canti.

Una prova di come Dante, per descrivere il cielo e l’Aldilà, avesse ben chiari principi e nozioni astronomiche. Ad esempio nel primo canto dell’Inferno, si accenna al fatto che in quel momento «il Sole si trovasse nella costellazione dell’Ariete».

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