Platini alla Berlusconi: «Stop a chi spende troppo»

Fair play finanziario nel calcio, qualcosa si muove. Si è partiti da sporadiche provocazioni, quando i conti cominciavano a non tornare, e si è arrivati a proposte più concrete come quella lanciata da Silvio Berlusconi in persona in tempi più recenti («I compensi dei giocatori sono inammissibili. Credo si debba fare come negli Stati Uniti, adottare in tutta Europa un tetto salariale»). I tempi per un “salary cap” sono ancora prematuri, ma Michel Platini promette che, dalla stagione 2012-13, la situazione economica calcistica migliorerà. Ecco lo slogan: le spese non potranno essere superiori alle entrate.
Platini ha lanciato il messaggio dalle colonne del Times: «I club non potranno spendere più di quello che guadagnano con i biglietti delle partite, il merchandising, i diritti televisivi e le sponsorizzazioni». Il rischio per gli inadempienti: «Chi non rispetterà questa regola, sarà estromesso dall’Uefa». Cioè niente coppe europee, cioè niente incassi da sogno.
I primi riscontri sono positivi, “Le roi” ha assicurato che molti presidenti sono vicini a lui in questa battaglia. Avrebbe infatti incassato parere favorevole da Berlusconi (Milan), Moratti (Inter) e Abramovich (Chelsea). Chissà che ne pensa Florentino Perez. Platini ha anche un messaggio indiretto per lui: «I club hanno tutto il diritto di farsi prestare i soldi dalle grandi banche: non è un problema. Ma se, dopo due anni, quel club è ancora in deficit il problema diventa serio».
Rimane un’ultima domanda: come mai aspettare tre anni? «È il tempo che abbiamo deciso di dare ai club per sistemarsi» ha chiuso Platini.
Dal fair play finanziario a quello in campo. Il presidente dell’Uefa, già che c’era, ha commentato anche l’episodio di simulazione capitato in Arsenal-Celtic (tuffo di Eduardo in area e rigore concesso agli inglesi: Oltremanica sono furiosi per il comportamento del croato), l’Uefa ha aperto un procedimento disciplinare sull’accaduto. La soluzione di Platini: «Aggiungiamo due arbitri sulla linea di porta. Con questo sistema, si è sicuri di essere beccati ma se così non fosse, la colpa sarebbe allora degli arbitri». L’esperimento inizierà nei prossimi giorni con l’Europa League e se avrà successo sarà esteso alla prossima Champions.

D’altronde ha un po’ di esperienza al riguardo: «Anch’io ai miei tempi mi buttavo, perché sapevo che non mi beccavano. La prima volta che ho simulato, la squadra mi disse “ben fatto”, è sempre stato così». Ora invece è il turno del pugno di ferro: il passaggio da calciatore a dirigente deve avere aperto gli occhi a Platini.

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