Il pm: «Non è colpa del caso» Ma il carro era revisionato

Ora tutti puntano il dito su quel maledetto carro cisterna, ma la revisione era stata effettuata lo scorso marzo. Lo hanno spiegato i vertici delle Fs e lo ha ripetuto l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti, nella conferenza stampa col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in municipio a Viareggio. Moretti ha raccontato di aver parlato subito dopo il disastro con i macchinisti del treno esploso. «Erano molto scossi, mi hanno raccontato che andavano alla velocità standard e hanno sentito un rumore, mentre il treno veniva frenato da quello che poi hanno capito essere il vagone reclinato. Hanno tirato la frenatura rapida e dopo poco sono scesi per controllare. In quel momento sono stati colpiti dall’onda d’urto dell’esplosione». Moretti ha poi puntualizzato che i vagoni appartenevano a una impresa statunitense (la Gatx con sede europea a Vienna, cui spettano anche le attività di revisione e di manutenzione) e che erano stati immatricolati prevalentemente in Germania, uno solo in Polonia. Quello esploso aveva l’immatricolazione tedesca. Sul disastro la Procura ha aperto un’inchiesta. E le parole del procuratore generale Beniamino Deidda sembrano voler prefigurare uno scenario preciso che evidentemente si sta delineando agli investigatori. «L’incidente avvenuto a Viareggio non è frutto del caso, ma di precise azioni od omissioni che saranno attentamente vagliate e correttamente individuate», ha detto. Deidda, che ha parlato a lungo con il procuratore di Lucca Aldo Cicala che coordina l’inchiesta con il sostituto lucchese Giuseppe Amodeo, ma ha tuttavia aggiunto che «per ora gli inquirenti non sono in grado di indicare con precisione la causa specifica dell’incidente.

Si stanno vagliando ipotesi come quella del cedimento strutturale di uno dei carri. Ma altre restano aperte». Al momento le ipotesi di reato sono quelle di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e incendio colposo.

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