Pochi, malvisti e isolati vietato fermarsi a lungo

Londra. In inglese si chiamano Gypsies o Travellers a seconda che siano minoranza stabilita sul territorio o veri e propri nomadi. La loro presenza, rilevata fin dal 1500, non è comunque significativa. Pur non esistendo delle stime precise in Gran Bretagna si calcola vi siano circa 200mila rom insediati sul territorio nazionale e altri 100mila che invece vi transitano. Riconosciuti dalle legge britannica come gruppo etnico, non hanno però mai avuto vita facile in Inghilterra. A parte un breve periodo di grazia, intorno agli anni Settanta, in cui i loro diritti di popolo in transito sono stati generosamente difesi anche attraverso una legge chiamata Caravan Sites Act del 1968, dal 1994 la situazione è drasticamente mutata. La loro presenza prolungata su territori non autorizzati non è tollerata e con il Criminal Justice and Public Order Act 1994 è iniziata nel Paese una sistematica chiusura di molti campi nomadi. La legge fatta approvare in Parlamento dell'ex leader conservatore Michael Howard prevede che le autorità locali non debbano più provvedere a trovare una sistemazione per i Travellers e possano invece chiudere i siti transitori illegali.

Gli zingari possono acquisire collettivamente i terreni sui quali si sono stabiliti, cosa che è avvenuta anche se spesso i rom hanno denunciato l'impossibilità oggettiva di ottenere le autorizzazioni necessarie da parte dei Comuni. Le più vaste comunità rom si trovano attualmente a Leeds e nello Yorkshire, la terra della scrittrice Beatrix Potter.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica