Podestà: «No al centralismo regionale»

«Fare fronte comune contro il centralismo regionale»: è l’appello lanciato dal presidente della provincia di Milano Guido Podestà ai Comuni «perché oltre che a livello nazionale, anche in Regione c’è un desiderio di prendere le funzioni delle Province, che in Lombardia non è fattibile».
Podestà lotta contro quella che chiama la «sterilizzazione» delle Province. «Una sterilizzazione che il Governo sta facendo, prendendo in giro la gente, in attesa di cambiare la struttura dello Stato» e che sarebbe un’anticipazione di quanto «avverrà con i Comuni» in seguito. «Si parla di risparmi quando invece avremo incrementi di costi che si scaricheranno sui Comuni», ha proseguito, mentre «cresce il centralismo del Governo e delle Regioni». Nel frattempo, si è creata una situazione per cui «noi creiamo dissesto nelle nostre imprese e disoccupazione sul territorio per i ritardi nei pagamenti dovuti alle conseguenze del Patto di Stabilità». A rispondergli è l’assessore al Bilancio e ai Rapporti istituzionali del Pirellone Romano Colozzi: «Purtroppo, un’ulteriore conferma del fatto che stiamo vivendo una fase di confusione non solo politica ma anche sul piano dei rapporti fra istituzioni è testimoniata dalle accuse incredibili di centralismo rivolte dal presidente Guido Podestà proprio nei confronti di Regione Lombardia».
Podestà interviene anche sull’articolo 18. «L’obiettivo da cogliere - sostiene - è ridare flessibilità al mercato del lavoro e di conseguenza offrire la possibilità concreta di assumere, in funzione dell’andamento aziendale e della logica dei mercati, in un’epoca di globalizzazione. Se lo strumento di riforma è l’articolo 18 mi chiedo per quale motivo questa intenzione si applichi esclusivamente al settore privato.

Esiste un sistema pubblico che è inspiegabilmente ingessato. La nostra amministrazione, per esempio, ha delle piante organiche sottodimensionate, eppure non siamo nella condizione di assumere nuovo personale perché questo sistema è immodificabile».

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