Poesia Una mostra sulle città di Caproni

Negli eventi per il ventennale della scomparsa del poeta Giorgio Caproni, tra i più grandi del Novecento, oggi alle 17 sarà inaugurata nel loggiato di Palazzo Doria Spinola la mostra a«Le città e le radici di Giorgio Caproni: Genova, Livorno, Roma». «Questa mostra - dice l’assessore Giorgio Devoto – nasce dal desiderio e dall’ambizione di creare un legame, forte e simbolico, tra le città di Caproni: Livorno, dove nacque e coltivò profondissimi affetti materni, Roma in cui strinse molti sodalizi intellettuali con scrittori e poeti, da Gadda a Pasolini a Bertolucci, e Genova, che lui stesso definì la sua città dell’anima e alla quale dedicò così tanta parte della sua poesia, delle sue immagini e dei suoi pensieri».

E in quella sua «…città che mi ha stregato/Me la sogno di notte, la sospiro di giorno…» dal 5 luglio scorso si possono anche ascoltare le poesie di Giorgio Caproni declamate direttamente dalla voce del grande cantore di Genova, dalle installazioni sonore realizzate dalla Provincia con Amt lungo la galleria e la stazione superiore dell’ascensore «per il paradiso» da piazza Portello al belvedere di spianata Castelletto che ispirò a Caproni una delle sue poesie più celebri e amate «Ma no! se mi sarò deciso/un giorno, pel paradiso/io prenderò l'ascensore/di Castelletto, nelle ore/notturne, rubando un poco/di tempo al mio riposo./…/E allora sarò commosso/fino a rompermi il cuore:…/».

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