Henri-Frédéric Amiel nacque a Ginevra nel 1821 da Henri, negoziante, e Caroline Brandt. Dopo aver perso i genitori (la madre muore di tubercolosi nel 32, il padre suicida gettandosi nel Rodano nel 34) fu affidato, con le sorelle Fanny e Laura, allo zio paterno Frédéric. Dopo gli studi al Collège e allAcadémie, compie viaggi in Italia (Napoli, Roma, Livorno, Firenze, Bologna), Francia (Parigi, Normandia, Bretagna), Belgio, Germania (Heidelberg, dove studia il tedesco), Danimarca, Olanda. Tornato a Ginevra vinse il concorso per la cattedra universitaria di Letteratura francese ed Estetica, cui fu nominato nellaprile del 1849. Lanno successivo ricoprì anche la cattedra di Filosofia, per la quale si sentiva però meno preparato. Viaggiò ancora molto, ma Ginevra restò la sua «base» per il resto dei suoi giorni. Qui Amiel morì, dopo anni di graduale e dolorosa decadenza fisica, l11 maggio 1881.
Oltre al Journal di circa 17mila pagine, in cui scava con parossismo i propri moti psicologici e racconta i sentimenti per Marie Favre, ovvero «Philine» (nella foto), scrisse poesie di stampo romanticista (Grains de mil, 1854) e saggi (sulla letteratura della Svizzera romanza, su Rousseau, su autori contemporanei ecc.). Il Journal fu pubblicato sparso postumo: nel 1884 con il titolo Fragments dun journal intime, poi ci fu unedizione ampliata nel 1922, e nel 1927 un nuovo volume di confessioni con il titolo Philine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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