Maria Vittoria Cascino
da Chiavari
Cronaca di un epilogo annunciato: Paolo Uccelli lascia la maggioranza, si dimette da vice presidente del consiglio comunale e crea il gruppo Obiettivo Chiavari. La mazzata arriva nella seduta consigliare di giovedì ed è pesantissima. Perché Uccelli è della lista per Poggi sindaco, lo zoccolo duro che ha voluto Sergio Poggi alla guida di una città che si riprogrammava da sinistra, dopo lera Agostino. Quella stessa lista che oggi «mi ha chiesto di fare una scelta politica» incalza Uccelli. Lui, che una certa insofferenza alla gestione Poggi laveva già mostrata a gennaio, creando con altri tre consiglieri della Margherita il gruppo Progetto Città, sempre con la maggioranza, ma fortemente critico sul suo operato. «Ci siamo dati nove mesi e non è cambiato nulla. Nessuna politica sulla casa; nessuna iniziativa per i disabili; il recupero di Colonia Fara, area Preli e colmata a mare restano ipotesi, senza contare la trascuratezza in cui versa la città». Non condivide come viene amministrata Chiavari oggi e si dichiara libero dai vincoli di coalizione. Ma Poggi parla di tradimento e di mancata volontà di collaborazione.
Una questione di coscienza per Uccelli, che mal digerisce il riferimento del sindaco ad un assessorato ambito dallo stesso consigliere e mai avuto: «Mai chiesto assessorati. Anzi io stesso pregai Poggi di lasciarmi fuori per impegni professionali e familiari. Il mio gesto è solo politico, il suo un attacco personale». E mentre Progetto Città rinnova limpegno ad appoggiare la giunta, la minoranza calca la mano e invita il sindaco a dimettersi: «Risulta ormai evidente che abbiamo un primo cittadino ostaggio della sinistra comunista - scrive Gianluca Ratto, coordinatore Fi Chiavari -. Latto di accusa di Uccelli, che da oggi siede sui banchi dellopposizione, conferma quanto dicevamo da mesi». Laccorata richiesta è una sola: «Signor sindaco per il suo bene e per quello della città, dopo che anche i suoi più cari amici sono stati costretti da lei ad abbandonarla, prenda atto della situazione e si dimetta».
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