Ramona Badescu, delegata del sindaco Alemanno per i rapporti con i romeni nella capitale, è stata contestata ieri mattina da alcuni suoi connazionali alluscita del seggio elettorale allestito presso lAccademia di Romania per il voto alle elezioni politiche romene. Alcuni cittadini romeni, entrando al seggio, si sono avvicinati alla Badescu per esprimerle vivacemente - in romeno - le proprie perplessità sul suo ruolo in Campidoglio. «La Badescu non ci rappresenta - hanno spiegato - vorremmo sapere per quale motivo Alemanno lha scelta, non ha nessuna competenza oltre a quella di essere, come dice lei, miss Romania». «Va bene che una donna sia bella, se fa un calendario glielo compro», ha aggiunto Cosmin, 58 anni, in Italia da più di dieci. «Ma non voglio una persona così in Comune, è inadeguata e non conosce i nostri problemi». Un altro romeno ha accusato la Badescu di essere «una ex comunista» che collabora con i post-fascisti. Lincarico di delegata del sindaco prevede che la Badescu segua i problemi che riguardano i suoi connazionali a Roma e studi forme di integrazione tra i due popoli e le due culture. Un incarico che è svolto dallattrice a titolo gratuito.
La replica di Ramona Badescu non si è fatta attendere: «È normale che io venga contestata accetto la libertà di espressione, e ben vengano le critiche che, quando sono esposte senza animosità, sono costruttive». «Io sono da poco nellambiente della politica - ha spiegato - e sto cercando di imparare e recuperare. Per questo ho bisogno di più suggerimenti possibili, anche delle critiche per svolgere il ruolo di consigliere che ho preso molto sul serio». «Certo, non posso conoscere i problemi di tutti, né fare miracoli ma proprio perché il mio compito è quello di agevolare la conoscenza che il sindaco Alemanno ha dei problemi della comunità romena, più problemi mi vengono esposti, più posso aiutare». «Ogni settimana - conclude Badescu - faccio al sindaco un resoconto di tutti i problemi di cui vengo a conoscenza. Ora potrò parlargli, ad esempio, anche di quelli del signore che mi contestava stamattina (ieri, ndr)». Uno dei contestatori lamentava il fatto che «la malavita romana» gli aveva bruciato già due volte il negozio perché si rifiutava di pagare il pizzo. Quanto al resto, lattrice ha ricordato: «Eravamo tutti comunisti sotto la dittatura di Ceausescu. Sono una persona libera, non appartengo ad alcun partito: la mia politica è quella del fare. E non è vero che faccio il gioco del compromesso».
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