È quasi unossessione. Ogni tanto i giornali immaginano le case degli italiani come una sorta di fantamondo stracarico di fili, prese, connessioni, schermi, schede di tutti i tipi. Lorigine di tutto questo ha a che fare con il futuro della televisione e la moltiplicazione dei decoder. Lultimo a evocare scenari familiari fanta-tecnologici è stato Michele Serra su Repubblica. Venerdì, nella sua nota rubrica, leditorialista sostiene che il digitale porterà nelle case degli italiani ben tre decoder (digitale terrestre, Sky e digitale free Tvsat). Serra evoca telespettatori frastornati dai troppi telecomandi. Il problema è che lo scenario descritto da Serra non esiste. Né ora né domani. Nessuno avrà bisogno di tre decoder obbligatori per vedere la tv. Il concetto è molto semplice: se la casa di un telespettatore è raggiunta dal segnale digitale terrestre basterà il decoder digitale terrestre per ricevere tutti i canali oggi disponibili, più tutte le nuove reti in arrivo con la moderna tecnologia. Dunque a quel cittadino basterà un solo decoder. Se la casa di un telespettatore non è raggiunta dal segnale digitale terrestre, questi potrà vedere tutta l'offerta digitale terrestre con la nuova piattaforma Tvsat. Anche in questo caso un solo decoder. Infine se uno vuole vedere i canali del bouquet Sky si abbonerà alla pay tv Sky. Anche in questo caso nulla cambia per il telespettatore. Anche oggi infatti il telespettatore abbonato a Sky si destreggia tra due telecomandi.
Linvasione dei decoder non esiste. Eppure, sabato mattina, sempre su Repubblica, Giovanni Valentini insiste: il digitale porterà nelle case degli italiani complicati e multipli apparecchi tecnologici, tre decoder obbligatori per tutti. E a fare confusione ci si mette anche Sky. Con una nota infatti la tv di Murdoch spiega che è possibile comperare un decoder di Sky anche senza abbonarsi alla pay tv.
A questo punto resta sola unultima domanda: chi ha interesse a giocare con le tre carte, anzi con i tre decoder, sulla pelle dei consumatori?
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