Tutto sta a intendersi su che cosè una notizia. Ci sono notizie che a mio parere non hanno alcun interesse, nè pubblico, nè privato, che tengono le prime pagine dei giornali genovesi a lungo. Cè roba che è quasi una definizione vivente del «teatrino della politica» a cui vengono dedicate pagine e pagine. Senza che, secondo me, meritino una riga. Personaggi che guardano solo il proprio ombelico a cui si regala preziosa carta e altrettanto prezioso inchiostro. Ma, insomma, ognuno si entusiasma per quel che vuole.
Io, personalmente, dedico la mia forza e la mia indignazione a una notizia che, a Genova, se non si è letto il Giornale, è stata praticamente clandestina. Mi riferisco alla storia della paziente del consultorio di Albenga che si è vista rilasciare un certificato per un aborto «urgente» nonostante non fosse nemmeno incinta. Denuncia che partiva da Eraldo Ciangherotti, presidente di Federvita Liguria e anima di ogni lotta per il diritto alla vita, e che fa il paio con quella nata dopo linchiesta di Stefania Antonetti a Genova, fatta proprio dalle nostre colonne.
Giovedì scorso, Il Giornale ha dedicato un articolo, come sempre non scontato, del nostro vicedirettore Michele Brambilla e due pagine al problema aborto e noi abbiamo scelto di «aprirci» ledizione di Genova e della Liguria, perchè ci sembra che sopprimere una vita innocente sia sempre una notizia. Venerdì abbiamo raddoppiato, sempre con la nostra Monica Bottino a Genova e anche in nazionale, e sabato ci siamo tornati ancora.
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