Un muro per separare i poveri dai ricchi. Questo è quanto Gustavo Posse, il sindaco della località di San Isidro, un comune situato a 30 chilometri da Buenos Aires, ha dato ordine di costruire per separare fisicamente il proprio territorio da quello della vicina, ma molto più povera e "insicura", San Fernando. La controversa decisione ha già sollevato le più accese denunce di discriminazione degli abitanti, del governo provinciale e di quello centrale diretto da Cristina Fernandez de Kirchner, che ha chiesto al sindaco di interrompere i lavori di costruzione di quello che non ha stentato a definire «una involuzione per tutto il Paese».
L'ira per la decisione è scoppiata ieri mattina quando una trentina di inferociti abitanti di San Fernando hanno distrutto completamente la parte di barriera che era già stata eretta e sulla quale si potevano leggere scritte di protesta. Da giorni infatti il viale sul quale sorge il muro che divide il quartiere benestante di La Horqueta - appartenente a San Isisdro - da quello molto più modesto e popolare di Villa Jardìn, situato nel comune di San Fernando, era stato teatro di protesta dei sanfernandini. I cittadini meno abbienti hanno infatti mostrato il loro sdegno e preoccupazione per la decisione. Molti di loro portano infatti i figli a scuola a San Isidro ed il muro di 1.600 metri bloccherebbe loro il passaggio.
Nonostante le proteste, Posse ha assicurato ieri in radio che è determinato a costruire il muro per "proteggere" almeno 33 famiglie da furti e violenza, secondo lui dovuti alla vicinanza con il quartiere disagiato.
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