Affitti brevi, c’è il decreto legge: ecco cosa cambia

Un decreto legge sugli affitti brevi è quasi pronto per essere approvato dal governo: ecco quali saranno le novità e cosa ne pensano le associazioni di categoria

Affitti brevi, c’è il decreto legge: ecco cosa cambia
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Il governo accelera sull'approvazione del testo che regolamenterà una materia ormai spinosa, quella che riguarda gli affitti brevi. In un primo momento era previsto un disegno di legge ma adesso si passerà attraverso un decreto legge, un atto normativo tramite il quale si provvede in maniera urgente a disciplinare un certo argomento. La conferma è arrivata anche dal deputato di Fratelli d'Italia, Gianluca Caramanna, il quale ha affermato che "il testo sarà pronto a giorni".

Quali saranno le novità

Secondo le indiscrezioni che circolavano già a fine maggio, il nuovo contratto prevede la permanenza di almeno due notti (non sarà più possibile un solo pernottamento) con l'eccezione per le famiglie che abbiano almeno tre figli. "Il contratto di locazione per finalità turistiche avente ad oggetto uno o più immobili ad uso abitativo, nei comuni capoluoghi delle città metropolitane non può avere una durata inferiore a due notti consecutive, fatta eccezione per l'ipotesi in cui la parte conduttrice sia costituita da un nucleo familiare con almeno tre figli", si legge sulla bozza.

Limitazioni riguarderanno anche il proprietario in maniera diretta: non potrà affittare più di due appartamenti perché sopra questa soglia viene considerata "attività economica" e a quel punto sarà indispensabile aprire una partita Iva. E poi, un'altra novità importante sarà rappresentata dal Cin (Codice identificativo nazionale) che dovrà essere ben segnalato pena multe molto salate (fino a ottomila euro). Infine, gli immobili a uso turistico dovranno possedere le dotazioni di sicurezza contro gli incendi e il monossido.

Il dibattito tra le associazioni di categoria

"Esprimiamo apprezzamento per un governo che finalmente ha deciso di mettere le mani a una materia spinosa e che ci vedeva come la Ceneretola del mondo, l'unico Paese che non aveva legiferato sugli affitti brevi - ha dichiarato all'Ansa il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - ma mi viene francamente da ridere quando dicono che questo è un decreto fatto a posta per le esigenze degli albergatori". Secondo Bocca si dovrebbe seguire l'esempio americano altrimenti si rischia un business continuo, per tutto l'anno, che non diventa più "integrazione al reddito e non è proprietà privata ma è un attività commerciale".

Secondo i numeri in possesso di Federturismo Confindustria in Italia sono oltre 500mila le strutture che offrono affitti brevi a scopo turistico, "frutto di una totale assenza di regolamentazione del mercato che in molti centri ha creato problemi di overtourism. È indispensabile ora accelerare sui tempi di approvazione".

Non sono d'accordo, invece, alcuni rappresentanti del settore immobiliare e turistico (le siglie sono Abbav, Aigab, Breve, Confassociazioni Real Estate, Confedilizia, Fare, Fiaip, Host+Host, Host Italia, Myguestfriend, Ospitami, Prolocatur, Property Managers Italia e Rescasa Lombardia) che con un documento congiunto bocciano il provvedimento ritenuto "fortemente lesivo del diritto di proprietà", "profondamente illiberale e in molte sue parti contrario ai principi costituzionali" e "soprattutto palesemente mirato a contrastare la locazione delle abitazioni private".

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