Politica economica

"La crisi morde ma ci fidiamo del governo". Le Pmi credono nella Meloni

Sono significativi i dati che emergono dall'osservatorio del'Evolution forum day incentrato sulle Pmi e sulla percezione del governo

"La crisi morde ma ci fidiamo del governo". Le Pmi credono nella Meloni

La crisi economica italiana morde le aziende, che ora lanciano un grido d'aiuto al governo di Giorgia Meloni. Dall'osservatorio dell'Evolution forum day di San Patrignano, che si è svolto in presenza della senatrice Giulia Bongiorno, è emerso che il 75% degli imprenditori di micro e piccole imprese chiede maggiore attenzione al premier Meloni, verso la quale nutre "molta fiducia ma condizionata".

Come viene sottolineato dagli imprenditori, infatti, gli esecutivi precedenti "hanno pensato solo alle multinazionali". Gianluca Spadoni, imprenditore, autore, trainer e docente, ha sottolineato come ci sia una discreta percentuale di imprenditori (circa il 5%) che guarda la futuro in modo negativo "perché fatica a tenere aperto a causa dell'inflazione (che ha raggiunto il picco più alto +11,9% dal 1984), dei costi esorbitanti delle bollette, delle tasse asfissianti e della burocrazia paralizzante". Il campione analizzato è di oltre 1600 imprenditori e manager che sono stati interpellati in occasione di Evolution forum day, un appuntamento annuale diventato quasi una tradizione, in cui si svolge anche attività di coaching e formazione.

"Per tutte le PMI la crisi morde ancora, tra costi delle materie prime, delle bollette energetiche ed inflazione alle stelle. ma come possiamo resistere?", prosegue ancora Spadoni, sottolineando come questo sia possibile solo "coltivando giorno dopo giorno i nostri talenti col sacrificio, seminando passione in ciò che si fa per resistere nella bufera, per durare nel tempo". Gli imprenditori di oggi sono i successori di quelli che "hanno costruito la 5a economia del mondo spesso con la 5 elementare. Chiaramente anche le istituzioni devono fare la loro parte".

La richiesta delle Pmi al governo è semplice: vogliono lavorare in pace. Ma sono tanti anche quelli che sperano nella riduzione del cuneo fiscale, che è stato già annunciato nella manovra.

Una misura che permetterebbe alle aziende di assumere collaboratori a tempo indeterminato, che ora risulta difficile inserire in azienda a causa dei costi troppo elevato.

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