Dazi, arriva la decisione Ue sulla stangata alle auto cinesi. La Germania: "Un autogol"

Fino al 48,1% la tassazione prevista. Colpite solo le elettriche. Missione di Urso a Pechino

Dazi, arriva la decisione Ue sulla stangata alle auto cinesi. La Germania: "Un autogol"
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Stangata sulle auto elettriche in arrivo dalla Cina: in mattinata è attesa la decisione provvisoria di Bruxelles dopo le prime indicazioni che vedono penalizzazioni aggiuntive, rispetto al 10% attuale, portando così a un dazio massimo del 48,1%. Oggi, infatti, è l’ultimo giorno utile per la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. E proprio nella giornata clou in tema di dazi, sbarca in Cina il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Scopo della missione, programmata da tempo: approfondire una serie di dossier riguardanti le partnership industriali negli ambiti della tecnologia green e, appunto, della mobilità elettrica. Urso vedrà, tra gli altri, i vertici di Chery e Jac.
Secondo gli accertamenti svolti dalla Commissione Ue, le automobili elettriche cinesi risultano avvantaggiate grazie a sostegni elevati da parte del governo di Pechino, il che rappresenta un danno non indifferente per i concorrenti europei: il caso concreto di concorrenza sleale. Si è arrivati a calcolare in oltre 230 miliardi di dollari i contributi che Pechino ha garantito, a partire dal 2009, ai costruttori locali di vetture a sola batteria.

AlixPartners, nel Global Automotive Outlook di metà anno, fa intanto sapere di «aspettarsi che le nuove barriere doganali diano ulteriore impulso a nuove localizzazioni da parte dei costruttori cinesi in Europa, a partire dalle iniziative già annunciate o in discussione, per un totale tra 500mila e 1 milione di veicoli l’anno». «Stabilire nuovi dazi - aggiungono gli esperti della società di consulenza globale - potrebbe consentire di guadagnare tempo, ma nel medio e lungo periodo servirà supportare l’ottenimento di competitività e di leadership tecnologica per evitare che i dazi siano controproducenti».

A paventare un «effetto boomerang» dalla scure sulle auto elettriche in arrivo alla Cina è l’Associazione automobilistica tedesca Vda che, fino all’ultimo, ha cercato di convincere la Commissione Ue a ritornare sui propri passi. Le ragioni esposte dai tedeschi: dazi più alti, alla fine, danneggeranno i costruttori europei in virtù delle già minacciate ritorsioni di Pechino. E la Germania, con le sue Case automobilistiche che esportano importanti volumi nel Paese della Grande Muraglia, sarebbe la più colpita con conseguenze gravissime sui bilanci. Lo stesso vale per la componentistica. Le penalizzazioni, tra l’altro, danneggerebbero anche chi, tra gli occidentali (l’americana Tesla, a esempio, ma anche gli stessi tedeschi), produce in Cina per poi spedire i veicoli in Europa.

Infine, l’intenzione dell’Ue di imporre dazi doganali anche su beni a basso costo, potrebbe colpire le importazioni da rivenditori online come Shein e Temu.

Nell’Ue, la soglia per l’imposta è di 150 euro (127 sterline) e nel Regno Unito è di 135 sterline, consentendo a rivenditori come Shein di spedire prodotti direttamente dall’estero, agli acquirenti in quei mercati, senza pagare alcun dazio all’importazione.

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Avatar di ilviandante ilviandante
4 Lug 2024 - 11:55
@Smax che pagliacci i comunisti di Bruxelles, non ne azzeccano una che sia una. Inventano direttive per bloccare concorrenza esterna, poi pretendono che noi acquistiamo i cessi di auto europei a prezzi triplicati.
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Avatar di El Presidente El Presidente
4 Lug 2024 - 10:17
Come se a livello di singoli stati in Europa non fossero stati distribuiti aiuti di stato alle case automobilistiche a iosa e per decenni. La differenza fondamentale è che in Cina i finanziamenti governativi si sono concretizzati in sviluppo di tecnologia, strategia di approvvigionamento di materie prime, politica industria e abbattimento dei costi, in Europa in auto via, via più scadenti generazione dopo generazione ed esplosione ingiustificata dei prezzi. E in saccoccia la prende sempre e soltanto il consumatore che paga il conto delle guerre commerciali scatenate dalle lobby ...
Avatar di Calmapiatta Calmapiatta
4 Lug 2024 - 10:23
Il suicidio europeo continua. L'industria dell'auto chiude e va in altri paesi, come USS e, incredibile, Cina. Ma i dazi colpiranno quel poco di industria ancora esistente e, soprattutto, l' industria tedesca, ormai al collasso. Ma se cade la Germania, noi seguiremo a ruota. A questi inetti venduti non sono bastate le sanzioni
Avatar di baio57 baio57
4 Lug 2024 - 11:20
Mentre la Cina si appropriava delle miniere di terre rare, conseguentemente del mercato globale dell' automotive elettrico, e dei microprocessori, gli euroinomani di Bruxelles legiferavano sulla circonferenza delle melanzane....
Avatar di Smax Smax
4 Lug 2024 - 11:45
Per decenni…libero mercato…concorrenza…il mercato si regola da se. Poi quando arrivano quelli che ti mettono in ginocchio allora si ritorna a dazi e protezionismi.
Avatar di ilviandante ilviandante
4 Lug 2024 - 11:55
@Smax che pagliacci i comunisti di Bruxelles, non ne azzeccano una che sia una. Inventano direttive per bloccare concorrenza esterna, poi pretendono che noi acquistiamo i cessi di auto europei a prezzi triplicati.
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