Economia in ripresa, torna la fiducia tra le imprese

Continua a crescere anche l’indice Pmi servizi

L'emergenza energetica sta rischiando di mettere a repentaglio la competitività delle aziende e la continuità industriale del territorio
L'emergenza energetica sta rischiando di mettere a repentaglio la competitività delle aziende e la continuità industriale del territorio
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Dopo un primo trimestre del 2025 segnato da un andamento negativo, l’economia italiana sembra mostrare segnali di ripresa. È quanto emerge dagli ultimi rapporti del Centro Studi Confindustria (CsC), che evidenziano un significativo rimbalzo dell’indice RTT (Real Time Turnover) nel mese di aprile: +5,1% su base mensile a prezzi costanti, dopo un marzo piatto. L’indicatore, costruito su dati reali di fatturato di circa 200mila imprese clienti di TeamSystem, segnala una variazione acquisita positiva del fatturato per il secondo trimestre, sia nell’industria che nei servizi.

In particolare, l’industria registra ad aprile un incremento del +5,5%, confermando due mesi consecutivi di crescita. Nei servizi, l’aumento è stato ancora più marcato (+5,9%), sebbene giunga dopo un calo registrato a marzo. Le costruzioni mostrano un miglioramento più moderato (+1,7%), ma costante, con una variazione acquisita positiva per il quarto trimestre consecutivo.

Dal punto di vista territoriale, la crescita si è diffusa in tutte le macroaree, con un picco al Nord-Ovest (+5,9%) e un’espansione più contenuta al Sud (+0,9%). Le differenze si riflettono anche nella variazione acquisita per il trimestre: positiva in tutte le aree, seppur molto debole al Sud (+0,2%). Analizzando le dimensioni d’impresa, la ripresa ha coinvolto tutte le classi, ma è stata decisamente più ampia tra le grandi imprese.

Parallelamente, l’indagine rapida di maggio del CsC tra le grandi imprese industriali conferma un miglioramento delle aspettative: il 28,7% degli intervistati prevede un aumento della produzione (dal 25,4% di aprile), mentre cala drasticamente la quota di chi teme una contrazione (dal 7,5% al 3,6%). A sostenere le attese positive sono soprattutto la domanda e gli ordini, sebbene emergano segnali di pressione sui costi di produzione e sulla disponibilità di manodopera. Il saldo relativo ai costi peggiora sensibilmente (-5,6% da -1,0%), mentre quello sulla disponibilità di materiali, pur restando negativo, migliora sensibilmente (-0,6% da -6,4%).

Anche il comparto dei servizi mostra segnali positivi. L’indice PMI servizi HCOB si è attestato a maggio a 53,2, in crescita rispetto al 52,9 di aprile e al livello più alto da quasi un anno. L’espansione dell’attività è sostenuta dalla domanda interna, mentre prosegue la contrazione degli ordini dall’estero. La creazione di nuova occupazione è proseguita, trainata da un cauto ottimismo sulle prospettive future. Il 32% delle aziende si dice fiducioso in un aumento dell’attività nei prossimi 12 mesi, grazie alla possibile acquisizione di nuovi clienti e a piani di investimento in fase di attivazione.

Complessivamente, i dati di aprile e maggio delineano un contesto in miglioramento per l’economia italiana.

La dinamica positiva, confermata dal rimbalzo del fatturato misurato dal RTT e dal buon andamento del PMI servizi, suggerisce un secondo trimestre in recupero, dopo un avvio d’anno debole. Tuttavia, le imprese restano caute a causa di pressioni sui costi, criticità nella disponibilità di input produttivi e un clima di fiducia ancora lontano dai livelli pre-crisi.

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