Ex Ilva, Morselli resta indagata per gli inquinanti al benzene

Ex Ilva, Morselli resta indagata per gli inquinanti al benzene
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Avviso di proroga delle indagini per inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, notificato dalla Procura di Taranto a Lucia Morselli (nella foto) quale amministratore delegato di Acciaierie d’Italia. Stando a quanto si apprende, l’inchiesta ruota attorno alle emissioni di benzene, inquinante cancerogeno. A gennaio i carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ed ecologico di Lecce, avevano acquisito una serie di documenti negli uffici dell’ex Ilva di Taranto. L’indagine si è mossa sulla base di diversi esposti arrivati, ma il problema è stato anche segnalato dalle autorità sanitarie. Pur restando sotto il valore limite di 5 microgrammi per metro cubo di aria, Arpa Puglia ha infatti segnalato un trend al rialzo per le emissioni di benzene, passate, sempre come media annua, da 3,2-3,3 del 2022 a 3,7 del 2023. Il che, per Arpa e Asl, costituisce un segnale da non sottovalutare in una città come Taranto, già sottoposta a molte pressioni ambientali. Dai rilievi fatti da Arpa Puglia emerge che all’inizio del 2023 le emissioni di benzene hanno avuto un’accelerazione. Nel rione Tamburi (quartiere molto vicino all’acciaieria), la centralina di via Orsini ha segnalato a gennaio 2023 - dati Arpa - 5,9 microgrammi per proseguire con 4,6 a febbraio, 5 a marzo, 3,9 ad aprile, 2,8 a maggio e 3,1 a giugno scorso.

Proprio perché il tema ambientale ha un impatto delicato che nel decreto sul commissariamento di Acciaierie d’Italia è stata prevista la possibilità di non assoggettare alla cig gli addetti ai presidii ambientali della fabbrica.

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