L'agenzia Dbrs Morningstar ha confermato il rating BBB (alto) dell'Italia con trend stabile. Nella nota esplicativa, Dbrs Morningstar spiega che "i rischi per i rating del credito sono bilanciati". Un'altra conferma che il lavoro condotto dal governo di Giorgia Meloni, a livello economico, sta lavorando nel modo giusto, nonostante abbia ereditato una situazione non rosea. "La ripresa post-pandemia dell'Italia è stata più forte del previsto e ha superato le altre grandi economie dell'area euro. Gli effetti di una politica monetaria più restrittiva e di un contesto esterno più debole stanno pesando sull'attività economica, ma si prevede che la crescita riprenderà gradualmente con il miglioramento del potere d'acquisto delle famiglie e delle condizioni finanziarie ed esterne", scrive ancora l'agenzia.
Nella nota si specifica anche che l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia "dovrebbe contribuire a mitigare gli investimenti residenziali più deboli nei prossimi due anni, man mano che i generosi crediti d'imposta per la ristrutturazione delle case (Superbonus) verranno gradualmente eliminati". Ancora una volta, le agenzie di rating bocciano su tutta la linea gli incentivi introdotti dal governo Conte, che ha prosciugato le finanze italiane. Il buco lasciato dalle misure come il Superbonus, ma anche il Reddito di cittadinanza, costringe questo esecutivo a una politica con pochi margini di manovra ma si stanno ponendo buone basi per il futuro.
"Il rapporto debito pubblico/Pil dell'Italia è sceso più rapidamente del previsto e si è attestato al 137.3% del Pil nel 2023 grazie alla crescita del PIL nominale", spiega ancora la nota, entrando nello specifico. "L'impatto fiscale di questi incentivi fiscali dovrebbe essere molto più basso in futuro; tuttavia, le loro richieste porteranno a un maggiore fabbisogno finanziario e faranno salire il rapporto debito pubblico/Pil dell'Italia nei prossimi anni. Secondo le proiezioni del governo, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe aumentare fino al 139,8% entro il 2026, per poi iniziare un graduale declino in uno scenario a legislazione vigente", scrive l'agenzia.
Una previsione nota e, spiega Dbrs Morningstar, "sostanzialmente in linea con le sue precedenti proiezioni, grazie a un
punto di partenza migliore del previsto. La probabile estensione degli sgravi fiscali temporanei al 2024 potrebbe esercitare un'ulteriore pressione, se non accompagnata da misure di compensazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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