
L’attacco di Israele all'Iran ha mandato in fumo 185 miliardi di euro in Europa. E' il valore in termini di capitalizzazione lasciato sul campo in una sola seduta dai principali listini di borsa del Vecchio Continente, che sono passati a 19.891 a 19.706 miliardi di capitalizzazione. A Piazza Affari il FtseMib ha ceduto l'1,28% a 39.438 punti, tra forti scambi per 3,5 miliardi di euro di controvalore. Il rialzo del greggio (Wti +5,32% a 71,66 dollari al barile) e del gas naturale (+4,75% a 37,89 euro al MWh) ha sostenuto Eni (+1,04%). Positive anche Italgas (+1,09%), e A2a (+0,9%) insieme a Leonardo (+0,43%), che ha guadagnato però meno dei rivali europei del settore della difesa. Ma il balzo più vigoroso, nonostante le notizie dell’offensiva israeliana, resta quello del titolo di Class Editori che ha iniziato la sua corsa il 6 giugno dopo che il gruppo Caltagirone ha annunciato di detenere una partecipazione del 2,5% e ha presentato i propri candidati per il rinnovo del cda e del collegio sindacale nell’assemblea del prossimo 27 giugno. Venerdì 6 giugno le azioni viaggiavano attorno agli 0,08 euro, oggi 13 giugno hanno chiuso la seduta a 0,19 euro (dopo aver toccato un nuovo massimo a 0,20 euro nel corso delle contrattazioni) con un balzo dell’8,33 per cento. Il rally è stato così forte che la Consob nei giorni scorsi aveva anche fermato gli ordini di acquisto di azioni ordinarie senza limite di prezzo. Nell’ultimo mese la performance è stata stellare: +160 per cento.
La maggioranza di Class resta saldamente in mano al
fondatore Paolo Panerai ma Caltagirone avrebbe intenzione di rilevare anche la quota di Andrea Bianchedi, che detiene il 15%. Così diventerebbe il secondo socio e avrebbe diritto alla nomina del presidente del collegio sindacale.