
Gli otto ministri dell'Energia dei maggiori produttori di petrolio dell'Opec+ hanno deciso di aumentare nuovamente la produzione giornaliera. Al termine della riunione di ieri hanno stabilito un «adeguamento della produzione di 547mila barili al giorno a settembre 2025 rispetto al livello di produzione richiesto ad agosto», si legge nella dichiarazione diffusa dall'Opec+. Aggiungendo che ciò equivale a quattro incrementi mensili. E che l'eliminazione graduale degli ulteriori aggiustamenti volontari della produzione può essere sospesa o invertita in base all'evoluzione delle condizioni di mercato. Questa flessibilità «consentirà al gruppo di continuare a sostenere la stabilità del mercato petrolifero». Riad, Mosca e altri sei produttori di petrolio hanno quindi proseguito la strategia di riconquista delle quote di mercato lanciata ad aprile.
La mossa di ieri è stata decisa, si legge nel comunicato, in considerazione della stabilità delle prospettive economiche globali e dell'attuale salute dei fondamentali del mercato, come testimoniato dal basso livello delle scorte petrolifere, e in conformità con la decisione concordata il 5 dicembre 2024 di avviare un rientro graduale e flessibile degli aggiustamenti volontari di 2,2 milioni di barili al giorno a partire dall'1 aprile 2025.
Il Cartello, che produce circa la metà del petrolio mondiale, aveva ridotto la produzione per diversi anni per sostenere i prezzi del petrolio. Quest'anno ha cambiato rotta nel tentativo di riconquistare quote di mercato, spinto anche dalle richieste di Donald Trump all'Opec di aumentare la produzione.
Gli otto membri dell'Opec+ hanno iniziato ad aumentare la produzione ad aprile con un modesto incremento di 138mila barili al giorno, seguito da aumenti superiori al previsto di 411mila barili al giorno a maggio, giugno e luglio e di 548mila barili al giorno ad agosto. Nonostante questo, i prezzi del petrolio sono rimasti elevati, con il greggio Brent che venerdì ha chiuso attorno a 70 dollari al barile, in rialzo rispetto al minimo del 2025 di quasi 58 dollari registrato ad aprile. L'Opec+ ha citato i solidi fondamentali del mercato come motivazione per i più rapidi aumenti della produzione. Accettando l'aumento di 548mila barili al giorno a settembre, viene completamente annullato il precedente taglio alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno, consentendo al contempo agli Emirati Arabi di aumentare la produzione di 300.000 barili al giorno.
L'Opec+ ha ancora in vigore un taglio volontario separato di circa 1,65 milioni di barili al giorno e un taglio di 2 milioni di barili al giorno per tutti i membri, che scadranno alla fine del 2026. Gli otto Paesi ieri hanno dunque confermato la loro intenzione di compensare completamente qualsiasi volume prodotto in eccesso dal gennaio 2024 e terranno riunioni mensili per esaminare le condizioni di mercato, la conformità e la compensazione. Il prossimo appuntamento in agenda è fissato per il 7 settembre.
Sullo
sfondo c'è la crescente pressione degli Usa sull'India affinché interrompa gli acquisti di petrolio russo, nell'ambito degli sforzi di Washington per portare Mosca al tavolo dei negoziati per un accordo di pace con l'Ucraina.