
«Il mercato del lavoro europeo ha superato i recenti shock in una forma inaspettatamente buona, aiutato da un mix di fattori favorevoli. Ma dobbiamo essere cauti nel presumere che questa costellazione unica di forze continuerà», ha osservato la presidente della Bce Christine Lagarde (in foto) intervenendo al Simposio di Jackson Hole, negli Stati Uniti, uno degli eventi di politica monetaria più rilevanti al mondo. Venerdì il presidente della Fed, Jerome Powell, nel suo intervento ha aperto a un taglio dei tassi d'interesse che potrebbe arrivare già nella riunione di settembre. Per la controparte europea, che ha già effettuato otto tagli consecutivi, non è invece certo che ce ne sarà un altro nella prossima riunione.
Lagarde, proseguendo la sua analisi sul mercato del lavoro, ha aggiunto che la sua resilienza è stata per certi versi sorprendente perché, storicamente, «la disinflazione ha un costo» e, date le «rigidità strutturali dell'Europa, era ragionevole supporre» che il rapido rialzo dei tassi avrebbe potuto tradursi in un aumento della disoccupazione. «Ma così non è stato, a dispetto della tradizione».
Al Simposio di Jackson Hole è intervenuto anche il membro del Consiglio Bce Olli Rehn, secondo cui «l'inflazione è al momento a un buon livello (intorno
all'obiettivo del 2%, ndr). Un eventuale taglio di sicurezza fine a se stesso non sarebbe necessario». Dichiarazioni che confermano come sia in corso un dibattito tra i governatori della Bce sull'opportunità di ulteriori tagli.