Finanza sostenibile

A Palermo va in scena l'alleanza mediterranea per la finanza sostenibile

Mattarella, Rebelo de Sousa, Filippo VI e Gentiloni tra gli ospiti al forum di Palermo sulla finanza sostenibile del prossimo 27 giugno: la sfida di Italia, Portogallo e Spagna è a tutto campo

Il Teatro Massimo di Palermo
Il Teatro Massimo di Palermo

Ascolta ora: "A Palermo va in scena l'alleanza mediterranea per la finanza sostenibile"

A Palermo va in scena l'alleanza mediterranea per la finanza sostenibile

00:00 / 00:00
100 %

Palermo il 27 giugno prossimo sarà "capitale" mediterranea della finanza sostenibile alla presenza dei capi di Stato di Italia, Spagna e Portogallo. La sedicesima edizione del Simposio Cotec sulla Finanza Sostenibile che unisce gli enti dei tre Paesi del Sud Europa vedrà infatti la presenza del presidente della Repubblica (palermitano di nascita, peraltro) Sergio Mattarella, del collega lusitano Marcelo Rebelo de Sousa e del re di Spagna Filippo VI. A cui si aggiungeranno una serie di protagonisti del mondo economico-finanziario comunitario pubblico e privato: dal Commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni alla presidente del comitato europeo sulla finanza sostenibile, Helena Vines, passando per l'ad di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco e il presidente di Intesa San Paolo Dario Scannapieco.

Fondazione Cotec, promotrice dell'evento, collabora con importanti realtà pubbliche e private del settore finanziario ed è vigilata dalla Banca d'Italia e dagli altri enti pubblici che a Roma controllano lo sdoganamento delle pratiche di sostenibilità. Il simposio di Palermo, che si terrà al Teatro Massimo, verterà su tre principali assi: in primo luogo, la necessità di unire la battaglia per lo sviluppo della finanza sostenibile a un'agenda europea conscia dei mutamenti in atto e capace di incorporare la "sostenibilità" finanziaria anche in campi come la lotta al rigore contabile.

In secondo luogo, la grande attenzione al partenariato pubblico-privato come leva di sviluppo per un sistema di finanza sostenibile in cui regolatori e operatori siano in continuo contatto. In pochi ambiti dell'economia, infatti, la necessità di un'osmosi tra i due mondi è necessaria come nella nascente finanza sostenibile, in cui la lotta al greenwashing, alle comunicazioni manipolatorie, alle pratiche che devino dai paletti della Tassonomia "verde" è interesse comune sia di chi fissa le regole sia di chi anima il mercato.

Infine, in quanto Paesi proiettati sulla sponda Sud dell'Europa e, nel caso di Spagna e Italia, attori mediterranei i protagonisti del forum di Palermo avranno la necessità di confrontarsi sullo sviluppo di strategie volte a portare la finanza sostenibile nei Paesi del bacino del Grande Mare. Dunque a facilitare uno sviluppo condiviso con gli Stati terzi che aiuti soprattutto la Sponda Sud a evolvere nuovi canoni e modelli di sviluppo. Capace di contribuire alla risoluzione alla fonte di problemi come il sottosviluppo e l'immigrazione e all'apertura di nuovi mercati per i Paesi europei.

La Sicilia in quest'ottica è il "laboratorio" per la creazione di nuove pratiche volte a sviluppare una via mediterranea al mercato Esg. Ad aprile l'Università di Catania ha ospitato Ecomed, un forum di tre giorni aperto a tutti gli attori mediterranei per delineare sfide comune di sviluppo sostenibile, lotta al cambiamento climatico, inclusione sociale e contrasto alle pratiche concorrenziali sleali. L'Europa meridionale può, tra interconnettori energetici, valorizzazione dei paradisi naturali, recupero delle aree minacciate dal cambiamento climatico e sviluppo dell'agricoltura sostenibile, essere un hub fondamentale per l'Unione e i Paesi del resto del bacino del Mediterraneo per una crescita più sostenibile. Il forum di Palermo farà confrontare operatori e studiosi proprio su questi temi. Sulla ricerca, cioé, di una via organica alla transizione energetica e allo sdoganamento di un mercato virtusoo per lo sviluppo della finanza sostenibile.

Un tema su cui, per proiettarsi nel futuro, l'Europa intera deve riflettere e investire.

Commenti