Il bianco e il nero

"Così aumenta l'evasione...", "No, è invariata da anni...": lo scontro sul Pos e sul contante

Prosegue lo scontro sull'uso del Pos e sul limite al tetto del contante. Ecco le opinioni del piddino Antonio Misiani e il meloniano Marco Osnato

"Così aumenta l'evasione...", "No, è invariata da anni...": lo scontro sul Pos e sul contante

È scontro tra maggioranza e opposizione sull'uso del Pos e sul limite al tetto del contante. Per la rubrica Il bianco e il nero, ecco cosa hanno detto il piddino Antonio Misiani, responsabile del dipartimento economia del partito, e il meloniano Marco Osnato, presidente commissione finanze della Camera.

È sbagliato fissare a 60 euro la soglia dell’obbligatorietà del Pos?

Misiani: “Sì, doppiamente sbagliato. In primo luogo, si complica la vita a milioni di italiani che utilizzano ogni giorno le carte per pagare col Pos. L’80% delle transazioni con moneta elettronica è al di sotto dei 60 euro. In secondo luogo, questa scelta così come quella del tetto ai contanti è in palese contrasto con gli obiettivi del Pnrr. Si espone così l’Italia a inutili rischi per l’attuazione del piano e l’erogazione delle risorse europee”.

Osnato: “Noi riteniamo che finché non si fa chiarezza sui reali costi che il Pos ha nei confronti degli esercenti è giusto sospendere le sanzioni. Auspichiamo, d’intesa col sistema bancario, si trovino delle soluzioni a più basso costo. Non vedo, poi, come si possa identificare il Pos come unico metodo di pagamento elettronico. Esistono anche delle App molto meno costose”.

Le commissioni bancarie sono troppo alte? Come si possono ridurre?

Misiani: “Le commissioni bancarie italiane sono nella media europea e inferiori a quelle di Paesi come Germania e Regno Unito. Si possono ridurre, come è stato fatto in passato, prevedendo per gli esercizi commerciali più piccoli dei crediti d’imposta che compensino i costi di queste transazioni”.

Osnato: “Dato che negli ultimi anni sono aumentate molto le transazioni digitali sono aumentati anche gli introiti delle banche. Sulla base della legge di mercato secondo quale quanto più si distribuisce un prodotto tanto più si spalmano i costi generali si può prevedere da parte delle banche un ragionamento di collaborazione sui Pos anche perché sicuramente ci saranno degli incentivi da parte dello Stato”.

Alzare il tetto al contante a 5mila euro favorisce l’evasione fiscale?

Misiani: “Sì, e lo dimostra uno studio della Banca d’Italia di fine 2021 che mette in evidenza la relazione tra l’innalzamento al tetto dell’uso dei contanti e l’aumento dell’economia sommersa e dell’evasione fiscale”.

Osnato: “No. Si alza il tetto al contante per un principio di libertà. Ma non solo. In Francia c’è un limite al contante più stringente che in Germania, ma l’evasione è identica. Anche i dati italiani certificano che il limite al contante non sia un limite all’evasione. In questi anni c’è stato il limite a mille euro di Monti e i tremila euro di Renzi, ma l’evasione è rimasta costante”.

Queste misure sono in contrasto con il Pnrr?

Misiani: “Sì perché il Pnrr pone all’Italia un obiettivo di riduzione dell’evasione fiscale e, poi, basta leggere l’allarme lanciato nelle loro audizioni dalla Corte dei conti e dalla Banca d’Italia”.

Osnato: “Penso di no. Credo che il Pnrr si ponga altri obiettivi anche quando ci chiede le riforme sulla lotta all’evasione e sull’ampliamento dei pagamenti digitali altrimenti avrebbe chiesto anche alla Germania di cambiare la propria disciplina. Credo che si debba lavorare veramente sulla piaga dell’evasione, ma non è da ricercare nel singolo esercente o nell’artigiano. Ci sono altri canali più legati al mondo finanziario che eludono in modo più massiccio il fisco.

Nel complesso, come giudica la manovra del governo Meloni?

Misiani: “Inadeguata e iniqua. Non servirà a tirar fuori l’Italia dalla recessione. Aumenta e aumenterà le ingiustizie sociali nel Paese. È una manovra che fa cassa sui poveri e sui pensionati, senza proteggere le famiglie e le imprese dal caro energia dopo il primo trimestre del 2023”.

Osnato: “Secondo me è positiva perché gran parte delle risorse vengono impiegate alla lotta al caro energia e dà segnali importanti per le famiglie e per le aziende.

Anche il professor Ricolfi, non certamente un uomo di destra, ha riconosciuto che questa manovra ha caratteristiche molto sociali”.

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