Privacy, l'Ue più flessibile sull'IA

Verso un risparmio di 225 milioni all’anno per le pmi

Privacy, l'Ue più flessibile sull'IA
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L'Europa decide di premere sull'acceleratore dell'intelligenza artificiale, rivedendo uno dei suoi pilastri più rigidi: la protezione dei dati personali. Con il nuovo omnibus digitale, la Commissione propone di rendere più flessibile il Gdpr per non frenare l'innovazione. Il punto centrale è il riconoscimento del «legittimo interesse» come base giuridica per addestrare i modelli di IA, evitando alle aziende la rincorsa continua al consenso degli utenti. Un cambio di passo che include anche una deroga al divieto di trattare dati sensibili. A bilanciare l'apertura, restano però obbligatorie misure tecniche stringenti per ridurre al minimo il trattamento di dati particolarmente protetti lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi.

Per la vicepresidente Henna Virkkunen (foto), la revisione «rispecchia l'evoluzione tecnologica» e punta a una IA capace di crescere in Europa senza perdere di vista le garanzie. Tenendo fede all'agenda 2025, l'obiettivo è semplificare la normativa anche per le pmi, producendo un risparmio stimato di almeno 225 milioni all'anno.

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