Politica economica

Prorogato il mercato tutelato: cosa cambia per famiglie e imprese

La scadenza sarà procrastinata per un ulteriore anno, vale a dire almeno fino al 10 gennaio 2024

Prorogato il mercato tutelato: cosa cambia per famiglie e imprese

Il mercato tutelato del gas non si concluderà, come previsto, nelle prossime settimane ma sarà procrastinato fino al prossimo 10 gennaio 2024.

L'appello di Arera, quindi, è stato accolto dal governo Meloni, che pertanto sceglie di allineare tale scadenza a quella relativa alla corrente elettrica. La proroga, inserita nel decreto Aiuti-quater, modifica il previsto termine del primo gennaio 2023, cosa che garantirà a cittadini e imprese un paracadute per contenere gli aumenti dei costi di entrambi i servizi per un ulteriore anno.

La soddisfazione delle associazioni di consumatori

Le associazioni di consumatori si sono dichiarate soddisfatte per questo slittamento, anche perché far concludere il mercato tutelato del gas nel 2023 e quello della luce nel 2024 avrebbe potuto creare una grande confusione, oltre che gravare ulteriormente sulle spalle di cittadini e imprese.

"Da mesi chiedevamo di rinviare la fine del mercato tutelato del gas, in considerazione della grave situazione attuale che impone di garantire gli interessi degli utenti, anche a fronte di tariffe sensibilmente più elevate sul mercato libero", ha commentato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. La bozza del decreto è quindi un primo passo importante verso una riforma di fondamentale importanza. "Ma è neccessario che ora tale provvedimento diventi realtà", conclude, "e che sia confermato nel testo definitivo del decreto".

Cosa è cambiato

Prima dei rincari nelle bollette, il passaggio al mercato libero non sembrava assolutamente rischioso, anzi: le offerte a prezzo fisso parevano decisamente vantaggiose e quelle a prezzo variabile non lasciavano spazio a preoccupazioni di sorta. Al momento attuale, tuttavia, il confronto tra le offerte del mercato libero e quelle del mercato tutelato è impietoso.

"Il divario risulta abnorme", denuncia Assoutenti. "Per un contratto a prezzo fisso il gas costa sul mercato libero in media il 166% in più, con una maggiore spesa da +3.173 euro a famiglia". Per quanto concerne la corrente elettrica, l'incremento è invece del 124%, con un aggravio da +1.346 euro annui a nucleo familiare. "Forbice che si riduce per i contratti a prezzo variabile", prosegue l'associazione. "Per tale tipologia di bollette il mercato libero costa in media il 23,8% in più del tutelato per il gas, +18,1% la luce".

I rischi

Le offerte del mercato tutelato risultano ad oggi vantaggiose solo per quanto concerne alcune tipologie di contratti a prezzo variabile. La prospettiva di un vantaggio economico, tuttavia, potrebbe esaurirsi troppo rapidamente: dopo un guadagno nell'immediato, in effetti, si rimarrebbe comunque vincolati alle pazze oscillazioni del prezzo di gas ed energia elettrica sui mercati internazionali.

Ecco perché il livello di incertezza attuale pare scoraggiare soluzioni del genere.

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