Lo stato non paga un fornitore su tre. Cgia: "Serve una legge sulla compensazione"

A fronte di 3.737.000 fatture ricevute, per un importo complessivo pari a 20,2 miliardi, lo stato ne ha liquidate 2.552.000, corrispondendo alle imprese 14,8 miliardi

Lo stato non paga un fornitore su tre. Cgia: "Serve una legge sulla compensazione"
00:00 00:00

In quasi un caso su tre, nel 2022 l’amministrazione centrale dello Stato non ha pagato i propri fornitori. A fronte di 3.737.000 fatture ricevute, per un importo complessivo pari a 20,2 miliardi, ne ha liquidate 2.552.000, corrispondendo alle imprese 14,8 miliardi. Pertanto, 1.185.000 fatture, pari a un importo complessivo di 5,4 miliardi, non sono state onorate. La denuncia è sollevata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), che ha elaborato i dati della Corte dei Conti.

I mancati pagamenti - precisa la Cgia - non includono quelli ascrivibili alle Regioni, agli Enti locali e alle Aziende sanitarie, amministrazioni che presentano, in particolar modo al Sud, tempi di pagamento e debiti commerciali molto superiori a quelli registrati dallo Stato centrale. Tutta la nostra Pa presenta un debito commerciale di parte corrente nei confronti dei propri fornitori, in gran parte Pmi, che nel 2022 ha toccato i 49,6 miliardi di euro; praticamente lo stesso livello che avevamo nel 2019, anno pre-pandemia. In rapporto al Pil, i mancati pagamenti in Italia ammontano al 2,6%. Nessun altro paese dell’Ue a 27 registra un’incidenza così elevata.

La Cgia ricorda quindi che con la sentenza pubblicata il 28 gennaio 2020, la Corte di Giustizia Europea ha affermato che l’Italia ha violato l’articolo 4 della direttiva Ue 2011/7 sui tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra amministrazioni pubbliche e imprese private.
Per risolvere questa annosa questione, che sta mettendo a dura prova tantissime Pmi, secondo la Cgia «c’è solo una cosa da fare: prevedere per legge la compensazione secca, diretta e universale tra i crediti certi liquidi ed esigibili maturati da una impresa nei confronti della Pa e i debiti fiscali e contributivi che la stessa deve onorare all’erario.

Grazie a questo automatismo - sottolinea la nota - risolveremmo un

problema che ci trasciniamo appresso da decenni». Su questo è stata annunciata nei giorni scorsi una raccolta di firme da parte dei Radicali per proporre al Senato una proposta di legge di iniziativa popolare in questo senso.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica