
Non c'è guerra aperta tra due nemici che non sia accompagnata da un conflitto ben più nascosto e lontano dalle linee del fronte affidato a spie di cui difficilmente conosceremo il nome. La guerra in Ucraina non fa eccezione. Gli spettacolari attacchi con droni lanciati da Kiev ad inizio giugno contro i bombardieri parcheggiati nelle basi collocate in profondità nel territorio russo sono solo un raro noto esempio del contributo chiave giocato dagli 007 ucraini nello scontro con la Russia. Stessa cosa di può dire del blitz andato in scena ieri presso l'installazione aerea della Federazione a Borisoglebsk.
La guerra di spie tra Kiev e Mosca è però cominciata prima dell'avvio tre anni fa dell'operazione militare speciale di Vladimir Putin. Nel 2015, un anno dopo l'occupazione russa della Crimea e del Donbass ad opera degli "omini verdi" inviati dal Cremlino, il capo dell'intelligence militare ucraina (Gur), il generale Valeriy Kondratyuk, atterra a Washington per una missione che, a giudicare dagli eventi futuri, assumerà un'importanza vitale. L'obiettivo di Kondratyuk è quello di ottenere la fiducia dell'amministrazione Usa, all'epoca guidata da Barack Obama, in modo da ottenere aiuto per ampliare gli sforzi della sua agenzia ai danni della Russia.
New high-resolution satellite images show the aftermath at one of the #Russian airbases targeted during #Ukraine's Operation “Spider's Web” on June 1st: pic.twitter.com/jxjgK3vTp0
— OS Intelligence (@Global_OSINT22) June 9, 2025
Per convincere le autorità Usa, il capo del Gur si presenta agli incontri con i massimi vertici degli 007 americani con una valigia piena di documenti militari di Mosca altamente classificati. "Abbiamo un regalo", avrebbe dichiarato Kondratyuk secondo quanto riportato a gennaio da una fonte statunitense ad Abc News. L'aneddoto svelato dall'emittente è contenuto in uno dei tanti resoconti giornalistici che hanno cercato di mettere insieme i pezzi di una relazione sempre più profonda tra le spie di Kiev e la Cia. Una collaborazione di cui non ha beneficiato solo l'Ucraina ma anche l'agenzia di Langley che, grazie ad essa, ha acquisito preziose informazioni sui processi decisionali del Cremlino e dell'esercito della Federazione.
Non poteva essere altrimenti. "Sono passati dall'essere zero ad uno dei nostri partner più importanti", ha dichiarato un ex funzionario statunitense sottolineando che "il loro accesso è stato davvero significativo. Sono stati i migliori amici dei russi per molti, molti anni. Sapevano cose di cui noi, francamente, non avevamo idea". In cambio la Cia stanzia milioni di dollari per addestrare ed equipaggiare gli 007 ucraini e per costruire strutture, tra cui una dozzina di basi operative segrete al confine con la Russia. Le due agenzie, rivela ancora Abc News, iniziano inoltre a condurre operazioni congiunte in tutto il mondo, una circostanza che evidenzia il livello massimo di fiducia espresso da Washington nei confronti di Kiev.
Non era scontato che l'intelligence dell'Ucraina riuscisse a mettere in piedi una partnership così stretta con gli americani. Nel 2014 subito dopo l'insediamento del nuovo governo filo-occidentale, Valentyn Nalyvaichenko, responsabile dell'Sbu (l'altra agenzia di spionaggio ucraina), fa il suo ingresso negli uffici trovandoli vuoti. Gran parte degli alti funzionari dell'Sbu erano fuggiti in Russia e in Crimea. Situazione aggravata dal fatto che operativi del servizio di intelligence di Mosca (l'Fsb), i quali avevano lavorato all'interno del dipartimento di sicurezza informatica ucraina, avevano portato via database contenenti gli elenchi dei militari e degli ufficiali di sicurezza ucraini. Nalyvaichenko non perde tempo e chiama subito le ambasciate Usa e britannica per chiedere aiuto.
Quanto al Gru, nel 2016 Kondratyuk per proteggersi dalla penetrazione russa istituisce l'Unità di commando 2245 composta solo da ufficiali sotto i 30 anni senza alcuna memoria dell'Unione Sovietica e cresciuti solo in un'Ucraina indipendente. Tra questi si distingue Kyrylo Budanov (attualmente a capo del Gur). La Cia e la sua controparte ucraina lanciano poi un programma di addestramento denominato "Operazione Pesce Rosso" ispirato ad una barzelletta post-sovietica su un pesce russofono di cui non ci si può fidare. Nell'ambito di tale programma gli ucraini vengono addestrati per spacciarsi per russi nella Federazione e in altri Paesi. La collaborazione con l'agenzia di Langley viene rafforzata dall'arrivo del nuovo capo della stazione Cia soprannominato da Kiev "Babbo Natale" per la sua barba bianca.
Non mancano comunque i contrasti con gli americani. Le amministrazioni Usa, da Obama a Biden passando per Trump, esprimono preoccupazione per una collaborazione che rischia di provocare la reazione del Cremlino. Prima del conflitto del 2022, gli ucraini lamentano l'imposizione di numerose linee rosse da parte di Washington. Nel 2016 Kondratyuk perde il posto dopo aver lanciato un'operazione clandestina in Crimea, conclusasi in un disastro, senza avvertire gli statunitensi. "Ci avete causato un problema gigantesco", dichiara l'allora vice presidente Biden al leader ucraino Petro Poroshenko. L'incidente non ferma però la collaborazione.
Per una curiosa coincidenza, sei anni dopo sarà proprio il vecchio Joe, con i carri armati russi oltre il confine ucraino, ad eliminare molte delle restrizioni alle operazioni della Cia nel Paese dell'Europa orientale. La guerra delle spie è ancora in corso e probabilmente proseguirà anche quando cesseranno le ostilità vere e proprie tra Mosca e Kiev.