
Una grande paura attanaglia la Germania mordendo i tedeschi al cuore, ma sopratutto allo stomaco: la carenza di kebab.
L'amata pietanza importata dagli immigrati turchi rischia, infatti, di scarseggiare e diventare ancora più cara a causa degli scioperi in corso in una delle principali aziende produttrici, la Birtat di Murr. Da mesi, i lavoratori interrompono la produzione per ottenere aumenti salariali e condizioni di impiego migliori a una dirigenza sorda alle richieste. Colloqui sulle retribuzioni erano in programma per ieri, ma i vertici di Birtat hanno rifiutato di incontrare il sindacato Unione degli alimenti, delle bevande e della ristorazione (Ngg), che guida la vertenza. Mentre non si sa se e quando un incontro potrà esservi, monta il timore di un aggravamento del confronto con lo spettro di uno sciopero a oltranza all'orizzonte. Intanto, i dipendenti continuano a protestare contro condizioni di lavoro usuranti, dal trasporto di kebab pesanti fino a 120 chili a operazioni di stoccaggio e consegna a -35 gradi. Tuttavia, è sui salari che si concentra la lotta. Le paghe sono scarse e, soprattutto, negoziate su base individuale: a parità di mansione, il salario può quindi variare. Per la Ngg e i lavoratori di Birtat, è ora di finirla e introdurre un contratto collettivo. Allo stesso tempo, le condizioni di lavoro dovrebbero essere migliorate e i salari dovrebbero aumentare di 375 euro. Orgogliosa di rifornire oltre 13 milioni di clienti finali in tutta Europa, Birtat si trincera dietro un netto «nein». Magdalena Krüger della Ngg replica: «Il datore di lavoro si è giocato la nostra fiducia, ora ne traiamo le conseguenze». A pagare l'intransigenza di Birtat sarebbero, oltre ai lavoratori, i consumatori. Uno sciopero a oltranza potrebbe ridurre l'offerta di kebab, aumentandone il prezzo balzato negli ultimi anni da 3,5 a 10 euro. Un duro colpo per i golosi del panino che in Germania è di fatto un piatto nazionale e soprattutto per quanti, dagli studenti ai meno abbienti, avevano nel kebab un pasto economico. Come dall'alto di un trono di spiedi, i padroni di Birtat osservano incuranti. Già nel 2023, l'azienda aveva lamentato che il kebab costava troppo poco, invocando un aumento del prezzo a 10 euro. Tale soglia potrebbe essere addirittura superata in caso di sciopero a oltranza in Birtat.
Uno scenario da incubo per tanti tedeschi che ancora ricordano come un eroe Mehmet Aygün, secondo la leggenda il primo a servire nel suo ristorante un kebab in Germania. Era il 1971 in una Berlino divisa dal Muro. Il mondo di ieri, quando il kebab costava ancora poco.