"Sono già in Ucraina". Quella strana voce sui caccia occidentali dietro i raid di Kiev

Secondo indiscrezioni pubblicate da Newsweek, dietro al successo degli ultimi attacchi ucraini ci sarebbe l'arrivo nel Paese dei tanto attesi F-16. Kiev al momento smentisce seccamente

"Sono già in Ucraina". Quella strana voce sui caccia occidentali dietro i raid di Kiev
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Nebbia di guerra sempre più fitta nel confitto in Ucraina. Nelle ultime settimane l’esercito di Kiev ha messo a segno una serie di colpi inaspettati contro le forze russe, l’ultimo e il più clamoroso dei quali è il “danneggiamento” della Novocherkassk nel porto di Feodosia nel sud est della Crimea. La nave da sbarco di Mosca lunga 110 metri in grado di trasportare fino a 10 carri armati sarebbe stata colpita da missili lanciati da velivoli ucraini nella notte tra il 25 e il 26 dicembre. Il sospetto rilanciato in queste ore da Newsweek, prontamente smentito dal governo guidato dal presidente Volodymyr Zelensky, è che dietro agli ultimi attacchi all'esercito di Vladimir Putin ci sia l’arrivo degli F-16.

I sospetti e la smentita

Oltre che dall'ultimo colpo in Crimea che avrebbe fatto decine di feriti e "dispersi", i rumor sul possibile impiego dei jet americani nascerebbero anche dall’abbattimento di una serie di caccia russi, almeno otto dal 5 dicembre, tra cui un Su-24M e diversi Su-34. Una fonte Usa rimasta anonima ha confermato alla rivista americana che è probabile che l’Ucraina abbia già ricevuto gli F-16 e i sospetti sarebbero circolati persino sui canali Telegram appartenenti a profili e canali filorussi. Al di là del mistero sugli aerei e nonostante lo stallo nei combattimenti al fronte, Kiev avrebbe aggiunto potenza di fuoco al suo arsenale grazie all’arrivo dei missili Atacms che permettono all’esercito di Zelensky di colpire in sicurezza obiettivi nemici più lontani.

Proprio riferendosi alla sorpresa dovuta all’impiego degli ATACMS e, in parte alle voci sugli F-16, Daniel Rice, ex consigliere speciale del comandante delle forze ucraine Valery Zaluzhny commenta che “i russi dovrebbero scoprire nel modo peggiore quando l’Ucraina utilizza nuove armi”. Il portavoce dell’aeronautica militare di Kiev, Yuri Ignat, ha già però smentito categoricamente la presenza dei jet nel Paese in guerra affermando che"Newsweek ha pubblicato un articolo con ipotesi incredibili sulla presenza di F-16 in Ucraina e persino sul loro probabile coinvolgimento nella distruzione di aerei russi".

L'importanza degli F-16

“L’esercito ucraino necessita di fondamentali capacità e tecnologie per imprimere una svolta al conflitto. La più importante di queste è la potenza aerea” scriveva il mese scorso sull’Economist il generale Zaluzhny. Il suo intervento aveva fatto clamore rappresentando una prima ammissione del fallimento della controffensiva ucraina lanciata ad inizio estate ma ha riacceso i riflettori sulla necessità che la coalizione occidentale, dopo il via libera degli Stati Uniti, accelerasse nella fornitura dei jet prodotti dalla Lockheed-Martin per riprendere il controllo dei cieli.

Almeno 13 sono le nazioni della coalizione occidentale che starebbe addestrando i piloti ucraini e il personale addetto alla manutenzione degli F-16 che, secondo fonti ufficiali, dovrebbero essere consegnati all'Ucraina entro il 2025, sempre che le indiscrezioni giornalistiche non siano in seguito confermate. Sul numero complessivo dei velivoli messi a disposizione di Kiev non c’è un dato definitivo ma le ultime stime riportano che l’Olanda dovrebbe fornirne 42 e la Danimarca 19. Non si conoscerebbero invece i dati dell’impegno annunciato da Norvegia e Belgio.

Inoltre, Zelensky pochi giorni prima di Natale ha reso noto che il governo olandese ha

cominciato i “preparativi” per la consegna di un lotto iniziale di 18 caccia. Insomma, nonostante la smentita del portavoce dell'aeronautica militare ucraina, qualcosa nella nebbia di guerra sembra comunque muoversi.

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