Biden e l'appello per la libertà "Resistere come con Hitler". Le scuse per le armi in ritardo

Il leader Usa chiede di difendere la democrazia: «Ha inizio in ognuno di noi, l’America è grande anche oggi»

Biden e l'appello per la libertà "Resistere come con Hitler". Le scuse per le armi in ritardo
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Dalla scogliera di Pointe du Hoc Joe Biden esorta gli Stati Uniti a proteggere la democrazia, e poi lancia un attacco durissimo a Vladimir Putin, paragonandolo ad Adolf Hitler. Parlando alle celebrazioni degli 80 anni dal D-Day, il presidente Usa ha sottolineato che i veterani americani della Seconda Guerra Mondiale avrebbero voluto che gli Usa fermassero l'aggressione del leader del Cremlino. Grazie al coraggio dei soldati sbarcati in Normandia «la guerra è cambiata. Si sono opposti all’aggressione di Hitler. Qualcuno dubita che chi nel 1944 lottò contro Hitler non vorrebbe che l’America si schierasse oggi contro l’aggressione di Putin in Europa?», ha detto.

Durante il suo discorso dal teatro del sanguinoso scontro tra le truppe statunitensi e i tedeschi occupanti durante il D-Day, Biden ha poi ribadito che la democrazia è un "duro lavoro e inizia da ciascuno di noi". "La democrazia Usa chiede la cosa più difficile, credere che siamo parte di qualcosa di più grande di noi - ha proseguito -. La storia ha dimostrato che gli americani comuni possono fare le cose piú straordinarie. Non esiste esempio migliore al mondo che qui a Pointe du Hoc. Ranger delle fattorie, delle città, persone comuni da ogni parte del Paese hanno iniziato a salvare il mondo. Siamo qui non solo per onorare coloro che hanno mostrato un coraggio così straordinario quel giorno, il 6 giugno 1944, ma per ascoltare l’eco delle loro voci. Ci stanno chiamando e ci chiedono di rimanere fedeli a ciò che rappresenta l’America".

"Mi rifiuto di credere che la grandezza dell’America sia un qualcosa del passato", ha detto ancora Biden in una frecciata neanche troppo velata all’ex presidente Donald Trump, il quale ha ripetutamente affermato che il Paese è in declino. In occasione della sua visita in Francia, il comandante in capo ha avuto anche un faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Parigi, nel corso del quale ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza a Kiev da 225 milioni di dollari che comprende tra l’altro intercettori per la difesa aerea e munizioni per l’artiglieria. Biden ha espresso rammarico per il ritardo nell’ottenere il via libera dal Congresso Usa per nuovi aiuti, e ha promesso che «gli Stati Uniti saranno sempre con voi». «Non hai ceduto, continui a combattere in un modo semplicemente straordinario», ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca. Zelensky, da parte sua, lo ha ringraziato per il «formidabile sostegno» americano e ha precisato: «Contiamo sul vostro appoggio». E lo ha pure paragonato agli Stati Uniti che sono venuti in aiuto dell'Europa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sempre ieri Zelensky si è rivolto al parlamento francese, esortando l’Occidente a fare di più per raggiungere una pace giusta mentre l’Ucraina combatte l’invasione russa, e ammettendo di sperare che il vertice ospitato dalla Svizzera alla fine del mese possa accelerare la fine del conflitto.
"Il vertice di pace potrebbe diventare un formato che avvicina alla giusta fine di questa guerra», ha ribadito, dicendosi «grato per tutto quello che state già facendo, ed è molto. Ma per una pace giusta, bisogna fare di più».



Il leader di Kiev ha avvertito il Parlamento francese che 80 anni dopo lo sbarco in Normandia, l’Europa «purtroppo non è più un continente di pace» a causa dell’invasione del suo Paese da parte di Mosca: «Può Putin vincere questa battaglia? - ha chiesto -. No. Perché voi e io non abbiamo il diritto di perdere. E può questa guerra finire secondo le linee che esistono adesso? No. Perché non ci sono linee per il male: né 80 anni fa, né ora».

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