Una manovra lacrime e sangue. Per i ricchi. È quanto è emerso nel Regno Unito con la nuova legge di bilancio presentata dal cancelliere dello scacchiere, l'equivalente del nostro ministro delle Finanze, Rachel Reeves. Una legge anticipata con fior di polemiche proprio per l'aumento della pressione fiscale. Reeves, illustrando il provvedimento, ha parlato di scelte fatte per evitare "austerità e indebitamento sconsiderato" con l'obiettivo di avere "tasse eque, servizi pubblici solidi e un'economia stabile". Tradotto: nuovo e controverso budget carico di rincari fiscali, dopo quelli "monstre" della precedente manovra d'autunno, che ammontano ad almeno 26 miliardi di sterline (30 miliardi di euro) da qui alla fine della legislatura nel 2029-30.
Una manovra fondata sulle tasse
Ben 8 miliardi di sterline arrivano dalla decisione di congelare le soglie di imposta sul reddito e quelle sui contributi previdenziali della cosiddetta National Insurance per la parte riguardante i datori di lavoro; 4,7 miliardi dall'intervento sui contributi pensionistici e altri 2,1 miliardi dall'aumento delle aliquote fiscali sui dividendi. Prevista inoltre una nuova tassa basata sul chilometraggio delle auto elettriche a batteria e ibride plug-in a partire dal 2028, capace di generare un gettito da 1,4 miliardi di pound, e ancora rincari fiscali per il gioco d'azzardo e una sovrattassa a livello locale sugli immobili di valore superiore ai 2 milioni di sterline.
Cerchiobottismo su green e spesa pubblica
Nella manovra in realtà c'è anche altro. Per prima cosa viene ribadita l'intenzione di alimentare il riarmo britannico e lavorare per il congelamento degli asset russi nell'ambito della guerra in Ucraina. Ma soprattutto in ambito energetico la cancelliera ha aperto a nuove licenze per la trivellazione di giacimenti di gas e petrolio nel mare del Nord, in barba alle promesse laburiste rispetto alla transizione green.
A sinistra si strizza però l'occhio sul fronte della spesa pubblica con annunci miliardari come l'eliminazione del tetto per gli assegni familiari limitati a due soli figli, agli aumenti superiori all'inflazione del salario minimo e delle pensioni statali, al congelamento del prezzo dei biglietti ferroviari, nonché un taglio da 150 sterline per le bollette dell'energia.
Media contro Reeves
Al di là delle critiche che piovono dai conservatori, pure i media britannici non hanno risparmiato stilettate al governo di Keir Starmer parlando di "raid" fiscale nei confronti dei contribuenti.
Il Times ha titolato "più welfare e più tasse", a fronte degli impegni miliardari di spesa pubblica insieme agli aumenti di tasse che colpiscono i lavoratori, come la decisione di mantenere congelate le soglie dell'imposta sul reddito e dei contributi previdenziali della National Insurance fino al 2031, facendo pagare a milioni di britannici una extra contribuzione per il differenziale non compensato con l'inflazione.
Il Financial Times in prima pagina ha sottolineato che con l'introduzione di un pacchetto di tasse da 26 miliardi di sterline (30 miliardi di euro) da qui alla fine della legislatura nel 2029-30 è stato raggiunto il record storico di pressione fiscale nel Regno Unito, ma afferma che per lo meno i mercati hanno accolto positivamente il budget fortemente improntato sulla stabilità dei conti.
A destra il tabloid Daily Mail ha attaccato la ministra del Tesoro parlando di "bomba fiscale" lanciata solo per venire incontro alle richieste dell'ala sinistra all'interno del Labour.
Il filo-Tory Daily Telegraph sottolinea che Reeves ha palesemente violato le promesse elettorali della compagine di maggioranza colpendo coi rincari fiscali i lavoratori. Pure Sky News, che ricorda come la stessa ministra aveva promesso di non estendere il congelamento delle soglie di imposta sul reddito proprio per non aumentare le tasse su chi lavora.