Chi è la premier ucraina che ha fatto cambiare idea a Trump

Il nuovo primo ministro Yulia Svyrydenko, fedelissima di Zelensky, sostiene che l'Ucraina non è solo "una questione di donazioni ma anche di affari"

Chi è la premier ucraina che ha fatto cambiare idea a Trump
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Il riavvicinamento tra gli Stati Uniti guidati da un ondivago Donald Trump e l'Ucraina passa dalla sua premier, Yulia Svyrydenko. Nominata da Volodymyr Zelensky a metà luglio, è proprio la donna trentanovenne a capo del governo ucraino al centro della strategia messa in campo dal Paese invaso dalla Russia nel 2022 per contrastare lo scongelamento delle relazioni tra la Casa Bianca e il Cremlino e, soprattutto, come scrive il New York Times in queste ore, per dimostrare all'amministrazione americana che collaborare con l'Ucraina può essere un affare redditizio anche in tempo di guerra.

Svyrydenko, che vanta esperienze professionali in aziende private e ha ricoperto la carica di ministro dell'Economia, è uno dei più giovani primi ministri ucraini e solo la seconda donna a ricoprire tale incarico. Impressionante la sua scalata al potere negli ultimi dieci anni che da incarichi ufficiali nella regione di Cernihiv l'ha proiettata al centro di un mondo politico, sottolinea il quotidiano Usa, dominato da uomini che indossano spesso giacche militari e mantengono un'espressione severa.

Nel profilo pubblicato dal New York Times si legge invece che Svyrydenko sorrida facilmente e che non le manchi il senso dell'umorismo. Chi la conosce la descrive come una grande lavoratrice che affronta compiti difficili e che alle riunioni di governo riempie di appunti il suo taccuino. Da responsabile dell'economia ha lavorato per stabilizzare le finanze di una nazione in guerra aprendo rotte commerciali per aggirare il blocco russo del Mar Nero e mettere in sicurezza gli aiuti esteri. Al dicastero degli affari economici, la prova più difficile per lei è arrivata nel corso dei negoziati che hanno portato quest'anno alla firma dell'accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Secondo fonti anonime riportate dal New York Times durante una videoconferenza avvenuta a febbraio il segretario al Tesoro americano Scott Bessent avrebbe urlato alla sua omologa ucraina di accettare entro sei minuti l'intesa arrivando, in caso contrario, a minacciare la fine dei negoziati tra i due Paesi. Alla fine Svyrydenko ha ottenuto condizioni migliori rispetto a quelle inizialmente proposte da Washington e instaurato quella che lei stessa ha definito una "relazione di lavoro con il segretario Bessent" basata sulla fiducia.

La successiva nomina a primo ministro di una figura diventata il fondamento delle relazioni orientate al business tra l'America e l'Ucraina è un "messaggio" di Kiev a Trump, ha dichiarato Mykola Davydiuk, analista politico ucraino. "L'Ucraina non è solo una questione di donazioni ma anche di affari", sostiene Svyrydenko che non a caso nel suo primo viaggio da premier negli Stati Uniti ha fatto tappa al Nasdaq a New York per celebrare la prima quotazione americana di una società ucraina.

La nomina di Svyrydenko ha però sollevato numerose polemiche in Ucraina. C'è chi critica la concentrazione di poteri del presidente Zelensky che ha selezionato come primo ministro una sua fedelissima. Diplomatici e legislatori hanno espresso preoccupazione per il fatto che la lealtà della premier potrebbe impedirle di opporsi a Zelensky se dovesse adottare misure antidemocratiche, come il tentativo di indebolire le agenzie anticorruzione del Paese. Un'azione, quest'ultima, arrivata la scorsa estate proprio pochi giorni dopo l'entrata in carica di Svyrydenko.

"Non è stato un momento facile e non mi aspettavo di dover affrontare un problema del genere", ha detto la premier riferendosi alle proteste seguite alla mossa di Zelensky ammettendo che la fiducia dell'Occidente "è stata un po' intaccata".

Quanto alle critiche che le rivolgono i membri dell'opposizione, Svyrydenko dichiara di essere il primo ministro "più esperto". Oltre che un obiettivo militare. Il mese scorso i piani superiori dell'edificio in cui lavora sono stati infatti colpiti da un missile balistico russo che, per cause ancora da chiarire, non è esploso.

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