
Jair Bolsonaro, ex capitano dell’esercito e presidente del Brasile dal 2019 al 2022, rimane una delle figure più polarizzanti della politica latinoamericana. A 70 anni, il leader della destra radicale si trova agli arresti domiciliari e affronta una condanna storica per tentato colpo di Stato, un passaggio che segna una cesura drammatica nella recente storia democratica del Paese.
La sua traiettoria politica è stata segnata da una retorica incendiaria, un costante richiamo ai valori militari e una narrativa anti-sistema che ha trovato ampio consenso in una società segnata da disuguaglianze e insicurezze. Eletto nel 2018 cavalcando l’ondata conservatrice, Bolsonaro ha imposto un’agenda incentrata su ordine, religione e libero mercato, pur mostrando scarsa attenzione per la protezione dell’Amazzonia e un atteggiamento negazionista durante la pandemia di Covid-19, elementi che hanno provocato critiche diffuse anche a livello internazionale.
Il suo rapporto con le istituzioni democratiche è stato segnato da tensioni crescenti. Non ha mai nascosto il disprezzo per la Corte Suprema e le istituzioni indipendenti, e dopo la sconfitta elettorale del 2022 contro Luiz Inácio Lula da Silva ha alimentato dubbi sulla regolarità del voto. L’assalto ai palazzi della democrazia di Brasilia l’8 gennaio 2023 da parte dei suoi sostenitori ha rappresentato il culmine di questa deriva, episodio che oggi costituisce l’asse centrale del processo in corso.
Pur ineleggibile fino al 2030, Bolsonaro resta un attore centrale nello scenario politico brasiliano. La sua influenza sul Congresso e sulla base elettorale evangelica e conservatrice è ancora forte, e molti analisti ritengono che stia preparando il terreno per un suo erede politico in grado di sfidare Lula alle prossime presidenziali. Le preghiere evangeliche e il sostegno della moglie Michelle continuano a rafforzarne l’immagine presso una parte consistente della popolazione, mentre all’estero la sua condanna rischia di complicare ulteriormente i rapporti tra Brasile e Stati Uniti, dopo le dichiarazioni di Donald Trump a suo favore.
Trump ha definito il processo contro Bolsonaro una “caccia alle streghe” e lo ha difeso pubblicamente, aumentando la pressione
sul sistema giudiziario brasiliano. Parte del movimento dei sostenitori di Bolsonaro in Brasile vede Trump come una figura simbolica di riscatto e spera in un intervento o in aiuti politici tramite il presidente americano.