Politica estera

DeSantis e Haley si annullano a vicenda nelle primarie in Iowa, così Trump ne approfitta

Il secondo posto in Iowa per il governatore della Florida riaccende qualche speranza di poter ostacolare la corsa alla nomination repubblicana di Donald Trump. La Haley non si arrende. Contro il tycoon però potrebbe essere già troppo tardi

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E alla fine Ron supera Nikki. Se c’è una piccola sorpresa che arriva dalla gelida Des Moines è proprio il ritorno tra i vivi del governatore della Florida attestatosi al secondo posto ai caucus repubblicani dell'Iowa. DeSantis, scalzando contro le previsioni l’ex ambasciatrice e governatrice della South Carolina Nikki Haley, allontana per il momento le voci che lo davano in procinto di annunciare il ritiro dalla corsa. Come da previsioni invece il trionfo di Donald Trump. Con oltre il 50% dei voti e staccando di 30 punti gli avversari il tycoon sembra ancora una volta aver ipotecato il futuro del Gop.

In Iowa DeSantis sente di aver trovato il suo New Hampshire. Nel 1992 a Bill Clinton bastò un secondo posto nel Granite State per rilanciare la sua candidatura alle primarie democratiche e vincere poi da Comeback Kid contro George H. W. Bush. Parliamo di un’era politica diversa e il tycoon con la prova di forza appena andata in scena potrebbe aver già chiuso la partita. Eppure, è il percorso compiuto da Trump che lascia sperare il governatore, il quale ha visto crescere le sue aspirazioni politiche all’ombra del miliardario rischiando però lungo la strada di essere divorato, vittima di un moderno Cronos, dal suo stesso padre politico.

C'è da dire che poco si decide per davvero in Iowa. Nel 2016 il tycoon perse ai caucus nell’Hawkeye state lasciando le luci della ribalta a Ted Cruz ma finì per prendersi comunque la Casa Bianca. Un veterano del Gop ha ricordato al Wall Street Journal che persino il trionfo di questa notte dell’ex presidente non era inevitabile. Quando annunciò la sua terza candidatura nel novembre del 2022 i repubblicani e in particolare i trumpiani erano reduci da un’eclatante sconfitta alle elezioni di midterm e molti non vedevano più uno spazio nel partito per The Donald.

E mentre due anni fa le quotazioni di Trump erano in discesa, DeSantis otteneva la rielezione a governatore della Florida con un margine di 19 punti guadagnandosi la prima pagina del New York Post e un titolo esplicativo: “Defuture”. Il governatore vuole ora tornare a quello stato di grazia dichiarando che "come prossimo presidente degli Stati Uniti, porterò a termine il lavoro per questo Paese". Oltre agli attacchi del miliardario però dovrà fronteggiare anche quelli della Haley, l'altra aspirante numero due. L'ex governatrice per ora ha incassato il colpo nascondendo la delusione per il suo terzo posto. E promette battaglia. "La nostra campagna è l'ultima migliore speranza di fermare l'incubo" ha ribadito ai suoi sostenitori alludendo ad una sfida tra l'ex presidente e Joe Biden.

E adesso che succede? La prossima tappa del cammino per la nomination del partito prevista il 23 gennaio in New Hampshire potrebbe ridare fiato all'ex ambasciatrice che lì ha il vento in poppa nei sondaggi. Sempre e comunque dopo Trump. Il governatore confida invece che i risultati dell'Iowa possano generare onde lunghe e raggiungere la costa est del Paese ma sia DeSantis che la Haley sono consapevoli di avere davanti a loro una montagna da scalare e una macchina da guerra pronta ad asfaltarli. La sensazione dei commentatori è che entrambi stiano dando vita ad una lotta inutile che ha il solo effetto di annullare ogni loro sforzo.

Tutto sembra già deciso e a godersi lo spettacolo è Trump, vero grande artefice del divide et impera in casa repubblicana, che intanto già pregusta il suo ritorno a Washington il prossimo novembre.

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