L'inverno più difficile per Kiev, il quarto dall'inizio della guerra russa di aggressione, potrebbe essere alle porte. Solo nelle ultime ore si sono registrati oltre 200 scontri tra l'esercito dell'Ucraina e quello della Federazione mentre il Financial Times scrive che la carenza di militari mette la città ucraina di Pokrovsk sull'orlo del baratro a causa dell'incapacità del governo centrale di inviare truppe di difesa. Oltre a Pokrovsk, la minaccia russa incombe anche sulla città gemella di Myrnohrad, nell'Ucraina orientale. Nella sua analisi della situazione sul campo il quotidiano britannico riferisce il parere di combattenti ed esperti, i quali sostengono che, se conquistati, entrambi i centri urbani "potrebbero essere utilizzati come base per ulteriori avanzate russe" e sottolinea che "l'esercito di Kiev è sempre più sottile lungo i 1000 km di frontiera".
Mentre anche il presidente Zelensky ammette che la situazione è "difficile" aumentano i timori tra i membri della coalizione occidentale per quelle che potrebbero essere le prossime mosse di Putin. A stilare la possibile tabella di marcia del Cremlino è Jack Watling, uno dei principali esperti del conflitto, che su Foreign Affairs individua un piano in tre fasi che lo zar potrebbe seguire per realizzare il suo obiettivo strategico: sottomettere l'Ucraina.
In primo luogo, scrive Watling, la Russia cerca di occupare e distruggere più territorio ucraino possibile in modo che la parte restante "sia economicamente sostenibile solo con il consenso di Mosca". Per riuscire in tale intento, l'esercito della Federazione dovrebbe mantenere il controllo dei quattro oblast già annessi e aggiungere Kharkiv, Mikolaiv e Odessa per tagliare di fatto l'Ucraina dal Mar Nero. Solo dopo aver ottenuto queste condizioni, prosegue l'analista, il Cremlino cercherebbe il cessate il fuoco per avviare una seconda fase "in cui utilizzare la leva economica e la guerra politica, sostenuta dalla minaccia di una nuova invasione, per esercitare il controllo su Kiev". Nella terza fase "la Russia assorbirebbe l'Ucraina nella sua orbita in modo simile alla Bielorussia".
Non è detto che per Kiev il peggiore degli scenari si realizzi. Al momento infatti Mosca non ha ancora completato la prima delle tre fasi, afferma Watling che però sottolinea come "la tragica ironia degli ultimi nove mesi di conflitto è che mentre il dibattito internazionale è stato dominato dalle prospettive di negoziati e di cessate il fuoco la Russia ha intensificato i combattimenti". "Il Cremlino mira a spezzare la resistenza ucraina", sostiene l'esperto secondo cui "l'Ucraina si è dimostrata aperta ai negoziati ma l'incapacità dei suoi partner di esercitare pressioni sulla Russia ha invece permesso a Putin di guadagnare tempo per cambiare la situazione sul terreno".
Per Watling "entrambe le parti mostrano segni di stanchezza ma nessuna delle due è pronta per la pace". L'Occidente ha comunque una strada per sabotare il piano dello zar. L'analista spiega che "solo indirizzando Mosca verso una chiara crisi economica a medio termine i partner internazionali convinceranno Putin ad accontentarsi di un cessate il fuoco".
Una strategia in base alla quale, tra le varie misure da adottare per esercitare pressione sulla Federazione, dovrebbe essere presa di mira la flotta ombra russa. Qualsiasi iniziativa occidentale, avverte l'esperto, potrebbe però avere successo solo se l'Ucraina riuscirà a resistere sino al 2026. Un'incognita, quest'ultima, su cui al momento nessuno si azzarda a fare previsioni.