
L’assassinio di Charlie Kirk ha scosso gli Stati Uniti e alimentato nuove tensioni sul fronte della violenza politica. L’arresto del giovane killer, avvenuto dopo una caccia all’uomo durata oltre 30 ore, ha aperto interrogativi sulle dinamiche della radicalizzazione online e sul fragile equilibrio del dibattito politico americano.
Tyler Robinson, l'assassino 22enne, è cresciuto in un sobborgo tranquillo dello Utah meridionale, in una famiglia repubblicana praticante della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. I vicini lo descrivono come un ragazzo riservato, intelligente, capace di buoni risultati scolastici e appassionato di videogiochi. Sui social, la madre celebrava con orgoglio i suoi successi: dal 4.0 di media alle scuole medie, a un punteggio ACT altissimo, fino alla borsa di studio da 32.000 dollari ottenuta alla Utah State University. Il futuro sembrava tracciato, ma Robinson aveva mollato l’università dopo un solo semestre, iscrivendosi in seguito a un programma tecnico per elettricisti al Dixie Technical College di St. George.
Con gli amici, Robinson passava ore davanti alla Nintendo Switch o a titoli come Halo, Call of Duty e Minecraft. Era considerato introverso ma ironico, capace di smontare i compagni con battute taglienti. Fonti come New York Post, The Sun e altri media internazionali hanno citato fonti anonime che affermano che Robinson avesse un compagno di stanza transgender. L'individuo, che non è ancora stato identificato pubblicamente dalle autorità, starebbe ora collaborando pienamente con l'FBI nelle indagini sulla sparatoria mortale dell'attivista conservatore, ha aggiunto la fonte. La notizia è stata riportata per la prima volta da Brooke Singman di Fox News. Secondo i registri pubblici, Lance Twiggs, 22 anni, risiedeva allo stesso indirizzo di Robinson. Un parente di Twiggs avrebbe confermato al Post che "sì, erano coinquilini".
Secondo alcuni ex compagni di liceo, mostrava un interesse precoce per la politica: già a 14 anni parlava con sicurezza degli attacchi di Bengasi, e da allora le sue posizioni sembravano oscillare tra simpatia per Donald Trump e un crescente disincanto verso i due grandi partiti e, secondo quanto emerso, era registrato come elettore “unaffiliated” nello Utah e non risulta attivo in movimenti organizzati. Il suo radicalizzarsi negli ultimi anni resta però in parte un enigma. Secondo quanto emerso nelle indagini, Robinson aveva espresso disprezzo per Kirk, definito durante una cena “un uomo pieno di odio che diffonde odio”. Il giorno dell’evento all’Università della Utah Valley, avrebbe preso posizione con un gesto estremo: sparare a Kirk dal tetto di un edificio, colpendolo mortalmente con un solo colpo.
L’inchiesta sta portando alla luce elementi inquietanti. Oltre al fucile, sono stati ritrovati bossoli incisi con frasi provenienti dal linguaggio dei meme e della cultura digitale: “Hey fascista, beccati questo!”, “Se leggi questo sei gay, ahahah”, ma anche il ritornello di Bella Ciao. Alcuni riportavano addirittura la sequenza di comandi di Helldivers 2, un popolare videogioco. Secondo gli esperti, questi dettagli rivelano una profonda immersione nel mondo online, dove l’ironia si intreccia con la violenza e può contribuire a distorcere la percezione della realtà. Robinson si è consegnato alla polizia dopo una caccia all’uomo di oltre 30 ore, convinto dal padre a collaborare. È ora detenuto senza cauzione e dovrà comparire martedì in tribunale. Le accuse a suo carico potrebbero portarlo alla pena di morte.
Il governatore dello Utah, Spencer Cox, ha definito l’attacco un “assassinio politico” e ha sottolineato come il caso rifletta un problema più ampio di radicalizzazione.
Per gli ex amici, rimane difficile conciliare il ricordo del “genio dei videogiochi”, lo studente modello sempre rispettoso e silenzioso, con l’immagine dell’assassino che ha messo nel mirino uno dei volti più noti della destra americana.