"Scoperto un nuovo impianto atomico iraniano". Trump: "Faremo saltare in aria le centrifughe nucleari di Teheran"

Previsto domani in Oman il quarto round di colloqui Usa-Iran sul programma nucleare iraniano

"Scoperto un nuovo impianto atomico iraniano". Trump: "Faremo saltare in aria le centrifughe nucleari di Teheran"
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A poche ore dal quarto round di colloqui sul nucleare iraniano tra Washington e Teheran previsto domani in Oman, la rete televisiva Fox News pubblica in esclusiva immagini satellitari che sembrano svelare l’esistenza di un impianto atomico segreto nella provincia iraniana di Semnan. Stando alle accuse avanzate da un gruppo di oppositori politici del regime degli ayatollah, all’interno della struttura, nome in codice "Rainbow Site”, avrebbe luogo l’estrazione del trizio, un isotopo radioattivo indispensabile per la realizzazione di armi atomiche.

"Rainbow Site" sarebbe in funzione da una decina di anni, già quindi al tempo dell’entrata in vigore dell’accordo sul nucleare siglato da Barack Obama e poi ripudiato da Donald Trump al tempo del suo primo mandato. L’impianto, sulla carta occupato da una società di produzione chimica, si estende per quasi 2500 acri e sarebbe collocato lontano dagli altri siti già noti agli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Le informazioni sulla struttura di Semnan sono state raccolte da dissidenti del Consiglio nazionale per la resistenza iraniana (Cnri) attraverso fonti interne all’Iran.

Il Jerusalem Post ha ripreso la notizia pubblicata da Fox News sottolineando che appena pochi giorni fa il ministro degli Esteri della Repubblica Islamica ha dichiarato che “come firmatario fondatore del Trattato di non proliferazione nucleare, l’Iran ha tutto il diritto di controllare l’intero ciclo del combustibile nucleare”. Nelle ultime ore il portavoce dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran (Aeoi), Behrouz Kamalvandi, ha affermato che Teheran ha diritto a possedere l'energia nucleare "per usi pacifici” e che il presidente Trump non può decidere su tale questione. Il funzionario iraniano ha poi proseguito sostenendo che "non possiamo fare affidamento solo sulle risorse fossili del Paese, come il petrolio, per ottenere energia".

In un'intervista concessa ad un programma radiofonico, The Donald ha dichiarato che preferirebbe “di gran lunga un accordo solido e verificato, in cui facciamo effettivamente saltare in aria le centrifughe nucleari o semplicemente le denuclearizziamo”. “Ci sono solo due alternative”, ha proseguito minaccioso il leader statunitense precisando di voler eliminare le centrifughe con un’intesa con le autorità della Repubblica Islamica oppure “con la violenza".

Non è ancora del tutto chiaro il tipo di accordo a cui starebbe pensando l’amministrazione Usa. A domanda diretta dei giornalisti, Trump ha ammesso di non aver ancora deciso se concedere all’Iran di avere un programma di arricchimento nucleare limitato. Intanto il suo vice J.D. Vance ha fatto sapere che i colloqui tra Washington e Teheran "sono sulla buona strada" aggiungendo che “a noi non importa se vogliono l'energia nucleare. A noi sta bene, ma non possono avere i programmi di arricchimento che permettono di avere l'arma nucleare, questa è la nostra linea rossa".

Qualche indicazione in più sulla strategia negoziale degli Usa l’ha fornita Steve Witkoff, l’inviato speciale del presidente Usa, il quale ha affermato che convincere gli iraniani ad abbandonare "volontariamente" il loro programma di arricchimento dell'uranio sarebbe il modo migliore per garantire che non si dotino mai di un'arma nucleare. Proprio Witkoff sarà presente domani in Oman in occasione del quarto round di colloqui sul programma atomico del regime degli ayatollah.

Inizialmente l'incontro era previsto per il 4 maggio a Roma ma era stato rinviato, in via ufficiale, per "ragioni logistiche". Una formula diplomatica che, con tutta probabilità, sarebbe però servita a nascondere le divergenze tra le delegazioni partecipanti ai negoziati.

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