
Le tensioni tra Israele e Iran rimangono ai massimi livelli. I pasdaran di Teheran sono tornati a minacciare di rispondere con la forza a qualsiasi attacco delle Idf, mentre continuano a circolare voci sui possibili preparati di un’azione militare contro i siti nucleari della Repubblica islamica.
“Il nostro dito è sul grilletto”, hanno detto i Guardiani della Rivoluzione. “Siamo pronti a dare una risposta ferma a qualsiasi azione ostile, in un modo che andrà oltre ogni aspettativa. La nostra risposta a qualsiasi attacco modificherà l'equilibrio strategico delle forze in campo. Le nostre forze sono al massimo livello di allerta. Stiamo rafforzando quotidianamente le nostre capacità per affrontare il nemico. "La reazione dell'Iran girerà anche le equazioni strategiche di potere a favore del fronte della verità e contro gli Stati Uniti e il suo regime sionista per procura nell'Asia occidentale”, si legge ancora nel comunicato, riportato dall’agenzia Tasnim.
Le dichiarazioni della milizia degli ayatollah hanno fatto seguito al quinto round di negoziati sul nucleare iraniano, tenutosi a Roma. I mediatori dell’Oman hanno fatto sapere che sono stati fatti “alcuni progressi, ma non definitivi”. Un alto funzionario americano ha definito l'incontro "costruttivo", precisando che "le discussioni sono state sia dirette che indirette e sono durate oltre due ore". Secondo Washington, sono stati compiuti nuovi passi avanti, ma "resta ancora del lavoro da fare" per raggiungere un'intesa definitiva. Le delegazioni hanno concordato di rivedersi "nel prossimo futuro", a conferma dell'intenzione reciproca di proseguire nel processo negoziale.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che “questi negoziati sono troppo complessi per essere risolti in soli due o tre incontri. Sono fiducioso che nei prossimi uno o due round, soprattutto in considerazione della migliore comprensione delle posizioni della Repubblica islamica, potremo raggiungere soluzioni che consentano ai colloqui di progredire”.
Il capo della diplomazia di Teheran ha anche rivolto un avvertimento a Israele, affermando che il Paese ha adottato “misure speciali” per difendere i suoi siti nucleari. Prima dell’avvio dei colloqui voluti da Donald Trump, Tel Aviv aveva presentato un piano di attacco al programma iraniano, ma la Casa Bianca lo aveva fermato, preferendo il tentativo diplomatico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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