In una svolta inattesa, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto ai repubblicani della Camera di votare a favore della pubblicazione integrale dei fascicoli sul finanziere Jeffrey Epstein. Fino a poche settimane fa, Trump aveva bollato la questione come una "bufala democratica", uno stratagemma della sinistra radicale per distogliere l’attenzione dal successo del Partito Repubblicano. Ora – in netto cambio di rotta – afferma che "non abbiamo nulla da nascondere" e invita a "voltare pagina".
La mossa arriva proprio nel momento in cui il Congresso si prepara a votare il disegno di legge che obbligherebbe il Dipartimento di Giustizia a rendere pubblici i documenti rimanenti sull’inchiesta Epstein. Per Trump, che fino a ieri sembrava timoroso di un’ulteriore escalation del caso, la svolta appare calibrata, forse nel tentativo di mettere mano al proprio posizionamento politico e neutralizzare accuse — sinora mai definitive — che lo coinvolgerebbero nel caso.
Nel contesto delle rivelazioni, nuove email attribuite a Epstein descrivono che Trump avrebbe avuto conoscenza delle ragazze minorenni abusate e addirittura avrebbe trascorso diverse ore con una di loro. Trump ha respinto ogni addebito, affermando che se fosse stato coinvolto "sarebbe stato detto molto tempo fa".
"NON MI INTERESSA!" ha scritto Trump nel suo post sui social media. "Tutto ciò che mi interessa è che i repubblicani tornino al punto". I legislatori che sostengono il disegno di legge hanno previsto una grande vittoria alla Camera questa settimana, con un "diluvio di repubblicani" che voteranno a favore, opponendosi alla leadership del GOP e al presidente. Contrariamente alla proposta, Trump ha persino contattato due dei parlamentari repubblicani che l'hanno firmata.
Una di loro, la deputata del Colorado Lauren Boebert, ha incontrato la scorsa settimana i funzionari dell'amministrazione nella Situation Room della Casa Bianca per discuterne. Il disegno di legge obbligherebbe il Dipartimento di Giustizia a divulgare tutti i file e le comunicazioni relative a Epstein, nonché qualsiasi informazione relativa alle indagini sulla sua morte in una prigione federale. Le informazioni sulle vittime di Epstein o sulle indagini federali in corso potrebbero essere censurate.
"Potrebbero esserci 100 o più" voti da parte dei repubblicani, ha affermato il deputato Thomas Massie, repubblicano del Kentucky, tra i legislatori che hanno discusso la legge durante le apparizioni nel telegiornale della domenica. "Spero di ottenere una maggioranza a prova di veto su questa legge quando sarà sottoposta a votazione". Massie e il deputato dem della California Ro Khanna avevano presentato a luglio una petizione per forzare il voto sul loro disegno di legge. Si tratta di uno strumento raramente efficace che consente alla maggioranza dei membri di aggirare la leadership della Camera e pressare sul voto in aula.
La decisione di Trump ha già provocato malumori all’interno del partito. Alcuni repubblicani di punta, in passato fedeli al movimento Maga, ora si trovano in disaccordo con la nuova strategia. Quello che è in gioco va oltre la mera pubblicazione dei fascicoli: è l’esito di una prova di forza tra trasparenza e potere politico, tra emergenza reputazionale e calcolo strategico.
Se la Camera confermerà la volontà di rendere pubblici i documenti, potremmo trovarci all’alba di una fase nuova di scontro politico che potrebbe ridisegnare gli equilibri interni del Partito Repubblicano e mettere nuovamente al centro della scena uno dei casi più complessi dell’era moderna americana.