Trump: "Isola di Epstein? Io non ci sono mai stato". Ipotesi grazia a Maxwell

L’ex complice del finanziere interrogata per il secondo giorno. Il tycoon: "Parlate di Clinton"

 Trump: "Isola di Epstein? Io non ci sono mai stato". Ipotesi grazia a Maxwell
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Il presidente Donald Trump si è imbarcato sull’Air Force One per una visita di cinque giorni in Scozia, nella speranza di lasciarsi alle spalle la tempesta del caso Epstein, il primo vero inciampo di politica interna dal suo ritorno alla Casa Bianca. Difficile che la vicenda non lo accompagni anche nella terra d’origine della sua famiglia, dove la sua Trump Organization sta per inaugurare nell’Aberdeenshire «il miglior campo da golf a 36 buche del mondo», come viene pubblicizzato, e dove incontrerà il premier britannico Keir Starmer, per mettere a punto l’accordo commerciale concluso tra Washington e Londra. Alla lista di appuntamenti si è aggiunta anche Ursula von der Leyen, che incontrerà il tycoon domenica per discutere di dazi. Un mix di business privati e impegni istituzionali che sembra ormai la cifra delle visite all’estero del presidente Usa.

Ma è sull’affaire Epstein che i cronisti hanno continuato a richiamare l’attenzione di Trump. Mentre a Tallahasse, in Florida, il vice procuratore generale Todd Blanche, ex avvocato di Trump e numero due del dipartimento di Giustizia, interrogava per il secondo giorno consecutivo Ghislaine Maxwell, al tycoon veniva chiesto della possibilità di concedere la grazia all’ex fidanzata e complice di Epstein.

Inizialmente, Trump ha eluso la domanda. «Non posso parlarne ora perché è in corso un interrogatorio molto delicato». Poi, è passato al contrattacco: «Ma dovreste concentrarvi su Clinton, sull’ex preside di Harvard, su alcuni dei manager degli hedge

fund . Vi faccio una lista. Questi tizi hanno vissuto con Jeffrey Epstein. Io di sicuro no. Non avevo nulla a che fare con lui. Non sono mai stato sulla sua isola». Quanto alla grazia per Maxwell, Trump non l’ha esclusa. «Potrei farlo, ma non ci ho pensato», ha detto, alimentando il sospetto che quella in corso in Florida sia una trattativa per alleggerire l’ex socialite della sua pena a 20 anni di carcere, in cambio di qualche dichiarazione che allontani definitivamente Trump dalla figura e dai traffici sessuali del finanziere pedofilo.

Il tycoon ha poi insistito nel negare lo scoop del Wall Street Journal , costato al quotidiano di Rupert Murdoch una causa da 10 miliardi di dollari, su una sua lettera dai contenuti osceni inviata a Epstein nel 2003 (non era ancora stato incriminato) in occasione del 50° compleanno del finanziere. «Non so di cosa stiate parlando. Qualcuno potrebbe avere scritto una lettera e usato il mio nome. È successo spesso in passato». Sempre il Journal, rilanciando, giovedì aveva rivelato che tra i messaggi inviati a Epstein, contenuti in un libro assemblato

Il sospetto è che sia in corso una trattativa per alleggerire la pena dell’ex «socialite» in cambio di una dichiarazione che discolpi il Presidente Usa

IN CELLA Ghislaine Maxwell, l’ex fidanzata e complice di Jeffrey Epstein: sta scontando una pena a 20 anni di carcere

probabilmente dalla stessa Maxwell, figuravano anche messaggi dell’ex presidente Bill Clinton, del miliardario Leon Black e di altre figure di spicco. Sia Clinton che Trump erano elencati nel volume nella categoria «amici».

Massimo riserbo, nel frattempo, sul contenuto del colloquio tra Blanche e Maxwell. «Ha risposto a ogni singola domanda che le è stata posta. Le hanno chiesto di ogni singola cosa possibile e immaginabile: tutto», si è limitato a riferire il suo avvocato.

Nessuna indicazione, al momento, su come si evolverà questa collaborazione con il dipartimento di Giustizia: «La verità su quanto accaduto con il signor Epstein verrà a galla, ed è lei la persona che risponderà a queste domande », ha aggiunto il legale. Maxwell sarà interrogata anche da una commissione del Congresso. Data probabile, l’11 agosto.

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