Leggi il settimanale

"War games cinesi alle porte degli Stati Uniti"

Pechino appare sempre più sicura delle proprie capacità militari. E cresce il rischio dello scontro con Washington

"War games cinesi alle porte degli Stati Uniti"
00:00 00:00

La Cina effettua simulazioni di guerra nel "cortile" degli Stati Uniti. La notizia, diffusa ufficialmente dai media cinesi, arriva al termine di uno degli anni più complicati nelle relazioni tra Pechino e Washington. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, tra dazi e tentativi di sganciarsi dallo scacchiere europeo e da quello mediorientale, ha inasprito la competizione tra le due superpotenze sebbene, sottolinea un'analisi del New York Times, nel documento della sicurezza nazionale strategica rilasciato dagli Usa pochi giorni fa il gigante asiatico venga presentato più come un concorrente commerciale che un rivale militare, tecnologico e ideologico. E mentre gli analisti cinesi interpretano la nuova strategia come una prova della ritirata americana, le manovre di Xi Jinping si fanno sempre più audaci.

A partire, appunto, dai recenti war games dell'Esercito Popolare di Liberazione che hanno simulato battaglie a Cuba, nel Golfo del Messico e nel Mar dei Caraibi, oltre che nel Mare di Okhotsk e a Taiwan. Le simulazioni a cui hanno partecipato 20 unità militari sono avvenute a Xuchang, nella provincia di Henan. In uno schermo mostrato dalle televisioni locali è apparsa una cartina in cui unità avversarie, dai colori rosso e blu, si muovevano l'una verso l'altra a poca distanza dalle coste di Cuba e del Messico.

In un'altra ripresa e cambiando scacchiere, unità rosse sono apparse posizionate vicino alla costa orientale della Russia mentre unità di colore blu erano collocate a nord dell'isola giapponese di Hokkaido e nei pressi delle isole Curili. In una terza ripresa, al centro dello schermo è apparsa, non a sorpresa, Taiwan. Secondo alcune valutazioni dell'intelligence americana, Xi Jinping potrebbe lanciare l'assalto alla "provincia ribelle" entro il 2027. La televisione cinese ha riferito che l'evento di Xuchang "aiuta i comandanti ad imparare a combattere senza impegnarsi in uno scontro reale, creando un ambiente ostile a basso costo, immersivo e ripetibile"

Non è un mistero che l'esercito cinese abbia condotto esercitazioni militari "reali" in alcune delle aree prese in considerazione dalle simulazioni ma, riferisce il Daily Mail, si tratta di una delle prime volte in cui Pechino ha rivelato i suoi preparativi per possibili azioni belliche nelle Americhe. Un segnale che conferma una volta di più la sicurezza nelle proprie capacità ostentata dal Paese del dragone.

Sempre il New York Times rileva però che la fiducia delle autorità cinesi trascura gravi vulnerabilità: un'economia in rallentamento, una profonda crisi immobiliare e un calo dei tassi di natalità. Un atteggiamento che si contrappone al disfattismo che sembra aleggiare a Washington.

Per il quotidiano Usa il divario nella percezione delle superpotenze potrebbe destabilizzare le relazioni tra Stati Uniti e Cina. E la catastrofe potrebbe essere dietro l'angolo. I due rivali potrebbero infatti non valutare con chiarezza i rispettivi punti di forza e aumentare il rischio di errori di calcolo strategico.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica