Come difendersi dalla sinistra a mano armata

I nuovi gruppi ideologici e violenti di chi combatte dall’interno il modello occidentale non sono centralizzati. È una rete di fondamentalisti

Come difendersi dalla sinistra a mano armata

Molti di noi si sono sentiti nauseati dall'assassinio di Charlie Kirk. Abbiamo la sensazione che sia stata superata una linea, forse in modo permanente. Per anni, la sinistra ha accusato gli intellettuali conservatori di fomentare il cosiddetto «terrorismo stocastico», una retorica incendiaria che ispira violenza. Questa accusa è stata usata per espellere i conservatori dai social media e, durante l'amministrazione Biden, ha contribuito alla decisione dell'Fbi di monitorare i simpatizzanti del pensiero conservatore, compresi i genitori che si opponevano alla critical race theory. La sinistra ha cercato di usare la costruzione del terrorismo stocastico come uno strumento universale di censura. Quest'anno, però, le parti si sono invertite. Donald Trump è al potere e la violenza di sinistra è esplosa. Perfino The Atlantic ha ora ammesso che la violenza politica proveniente dalla sinistra supera quella della destra. Dopo aver studiato diversi episodi recenti di terrorismo di sinistra, voglio articolare alcune riflessioni iniziali su ciò che chiamo il «memeplex del terrore di sinistra». Questo sistema, in cui le narrazioni progressiste ispirano atti di violenza decentralizzati, ha quattro elementi: narrazioni di prestigio, memespazi radicalizzati, modelli da imitare e individui disturbati.

Il memeplex (un sistema di narrazioni che supporta un progetto ideologico) non è organizzato come il vecchio modello di terrorismo politico di sinistra, che si basava su gruppi strutturati (come la Weather Underground e la Black Liberation Army), cellule decentralizzate, formazione ideologica e pianificazione meticolosa. Al contrario, il memeplex è decentralizzato, mediato da Internet e, in superficie, appare non organizzato. I media e i politici di sinistra diffondono narrazioni attraverso la sfera digitale; un individuo commette un atto di terrorismo ispirato da quelle narrazioni; e i media e i politici fingono che i due fenomeni siano scollegati e che il terrorista sia un «lupo solitario». Ma scavando sotto la superficie, diventa evidente che questi punti sono spesso collegati e che il memeplex, pur essendo decentralizzato, è progettato per radicalizzare individui disturbati e generare spargimenti di sangue, con una plausibile negazione da parte degli attori politici. In altre parole, i progressisti che seminano il memeplex stanno fomentando esattamente quel «terrorismo stocastico» che in passato hanno denunciato.

LE NARRAZIONI DI PRESTIGIO

Per il decennio passato, i media d'élite e i leader politici della sinistra hanno consolidato una serie di narrazioni iperboliche e polemiche: che Donald Trump sia analogo a Hitler; che l'America sia sul punto di cadere nel fascismo; che i conservatori stiano organizzando un genocidio delle persone transgender; che le deportazioni stiano preparando il terreno per la legge marziale. Queste narrazioni hanno messo radici non solo nelle frange dell'attivismo e dell'accademia, ma anche nelle prime pagine del New York Times, del New Yorker, di The Atlantic, di NPR, di MSNBC e di altri media mainstream. Allo stesso modo, il Partito Democratico le ha utilizzate nelle campagne elettorali, nei comizi e nei messaggi sui social media, sostenendo che la destra sia sul punto di abolire la democrazia e instaurare un regime autoritario. Nessuna di queste narrazioni è vera, ma ognuna produce un effetto emotivo. I liberali tradizionali che donano ai politici democratici e alle Ong di sinistra credono sinceramente che Trump voglia trasformarsi in uomo forte e farà di tutto per prendere il potere. I politici hanno sempre usato una retorica accesa per ottenere voti e soldi. Ma il memeplex del terrore di sinistra è diverso: la fazione «progressista» del partito usa queste narrazioni anche per attivare gli elementi radicali della propria coalizione, in particolare gli antifascisti e gli attivisti transgender.

IL MEMESPAZIO RADICALIZZATO

Il secondo elemento è il memespace radicalizzato. I media d'élite scrivono le metanarrazioni, che filtrano verso il basso attraverso «Reddit», «Discord», «Steam», «Twitch» e altre piattaforme online. Poiché questi spazi si basano su contenuti generati dagli utenti e mancano dei filtri editoriali delle pubblicazioni tradizionali, le persone possono precipitare in profondità nel processo di radicalizzazione e portare le premesse delle narrazioni di sinistra alle loro estreme conseguenze. Se i politici democratici gridano che Trump è un fascista, gli utenti di «Reddit» e «Discord» concludono che la risposta adeguata al fascismo è l'assassinio politico. Questi memespazi radicalizzati intrecciano anche temi psicosessuali, non sempre esplicitamente politici, ma fondati su concetti ideologici come le identità intersezionali. Gli attivisti trans, per esempio, hanno ancorato le loro narrazioni alla teoria queer, disciplina profondamente legata alla politica della sinistra più estrema. In questi spazi, il personale diventa sempre politico. Gli episodi recenti illustrano chiaramente il legame. Il killer della chiesa cattolica dell'Annunciazione, ad esempio, sembra essere stato radicalizzato verso un'identità transgender attraverso memespazi radicalizzati. Il presunto assassino di Charlie Kirk avrebbe giocato a un «simulatore di appuntamenti» con «furry». Audrey Hale, che ha ucciso tre bambini e tre adulti alla Covenant School di Nashville, si identificava come uomo trans e nei suoi diari parlava del desiderio di «uccidere la mia stessa razza» e «tutti i bambini bianchi», mostrando come l'ideologia trans possa sovrapporsi con la politica razziale dell'estrema sinistra.

IL MODELLO DELL'EMULAZIONE

Il terzo elemento è il modello dell'imitazione. I sociologi hanno da tempo osservato che atti spettacolari di violenza o terrorismo possono ispirare altri a ripeterli, trasformandoli in una competizione: più sangue, più spettacolo, più morte. Hale ne è un esempio tipico: aveva lasciato più di una dozzina di quaderni in cui descriveva la sua fascinazione per le sparatorie scolastiche, incluso il massacro di Columbine, che resta l'evento originario di questo tipo di violenza. Più recentemente, il presunto omicidio dell'imprenditore assicurativo Brian Thompson da parte di Luigi Mangione ha innescato un desiderio di emulazione. Sebbene i politici democratici e i media mainstream abbiano evitato di approvare l'assassinio, i memespazi radicali hanno celebrato Mangione, trasformandolo in un'icona, invocando imitatori e preparando il terreno per futuri attentati.

L'INDIVIDUO DISTURBATO

Il quarto elemento del memeplex è l'individuo disturbato. Fin dalla Rivoluzione francese, i movimenti di sinistra hanno fatto leva su persone psicotiche, criminali, violente e nichiliste per oltrepassare la linea della violenza. In passato, le organizzazioni di sinistra li reclutavano, addestravano e spingevano alla violenza politica attraverso interazioni umane dirette. Negli anni '60 e '70, il governo federale riusciva a infiltrare questi gruppi con intercettazioni, informatori e altre forme di intelligence. Oggi, invece, le interazioni non avvengono più faccia a faccia, ma sono mediate dalla tecnologia digitale e decentralizzate.

Il profilo psicologico è cambiato: il memeplex del terrore di sinistra manipola ideologie sessuali e spinge solitari instabili verso la violenza. L'assassino di Kirk, il killer della scuola di Minneapolis e quello di Nashville avevano tutti disturbi sessuali, relazioni familiari problematiche e trascorrevano un'enorme quantità di tempo nei memespazi radicalizzati, dove hanno coltivato il desiderio di morte. Come nel film The Manchurian Candidate, il memeplex agisce rimuovendo «colpa e paura» attraverso un condizionamento politico e psicologico ma stavolta in maniera totalmente decentralizzata e impersonale.

COME FERMARLO

Non sarà facile interrompere il memeplex. Sostengo pienamente la decisione del presidente Trump di designare Antifa come gruppo terroristico interno, ma il memeplex è in gran parte distinto dai manifestanti incappucciati del «black bloc». Smantellare Antifa è giusto e doveroso, ma non avrà effetti visibili sulla violenza digitale generata dal memeplex. Per ridurre la minaccia del terrorismo di sinistra bisogna: 1) Sanzionare socialmente politici e media che diffondono narrazioni irresponsabili sul fascismo imminente o sul genocidio trans. Devono essere chiamati a risponderne e pagare un prezzo politico. 2) Rafforzare le strategie di law enforcement: sviluppare strumenti, compatibili con il Primo Emendamento, per monitorare i memespazi radicali, identificare attività illegali e arrestare rapidamente i leader, come si fa con altre reti criminali. 3) Affrontare il problema generazionale: un numero crescente di giovani americani disturbati, medicalizzati e immersi in ideologie nichiliste. Non esistono soluzioni rapide, ma è necessario aprire subito la discussione, senza tabù.

I prossimi anni saranno un

banco di prova decisivo per il memeplex del terrore di sinistra. L'amministrazione Trump renderebbe un grande servizio al Paese e agli stessi giovani intrappolati in questa rete se prendesse misure concrete per smantellarlo.

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