
Nella gara tutta interna alla sinistra a chi la spara più grossa contro il governo, Alessandro Di Battista è sempre sul podio. Questa volta però, dopo l’ennesimo mix di insulti personali e accuse gravissime, la vittoria è sua di diritto. Durante l’ultima puntata di Di Martedì, il programma politico condotto da Giovanni Floris in prima serata su La7, l’ex pentastellato ha pensato “bene” di accusare Giorgia Meloni di avere “le mani sporche di sangue” e, allo stesso tempo, di sostenere politicamente il genocidio in Palestina.
Purtroppo, non si tratta di un errore di battitura. L’oggetto del contendere è la decisione dell’Ue di rivedere gli accordi commerciali con Israele. I motivi sciorinati da una parte dell’Unione vanno dalla violazione del rispetto dei diritti umani alla necessità di esercitare una pressione su Israele. Da qui i distinguo dell’esecutivo italiano che infatti ha votato contro.
E qui parte la ramanzina di Di Battista. In primis contro l’Ue: “Prende le distanza tra virgolette visto che non ha fatto nulla dall’8 ottobre, il giorno in cui è iniziato il genocidio in Palestina”. Poi, non ancora contento, definisce Israele come uno “Stato genocida e terrorista”. L'idea dell’ex Movimento 5 stelle è quella di proporre un set di sanzioni politiche e commerciali nei confronti di Israele. Ma l’accusa più grave è arrivata alla fine: "Meloni sostiene politicamente il genocidio in Palestina: ha scelto il silenzio e la pavidità. Avrebbe potuto fare azioni concreto, ha scelto il silenzio e la pavidità.
Ora, politicamente parlando, ha le mani sporche del sangue dei bambini palestinesi", conclude senza mezzi termini Di Battista. Un insulto gratuito che non giova al dibattito democratico e getta ulteriore benzina sul fuoco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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