Politica internazionale

Imbarazzo per Lega e Fdi. Gasparri: "Toni eccessivi ma è giusto aumentare i costi di tutti per la difesa"

Guerini (Copasir): «Le parole del tycoon rischiano di indebolire l’immagine della Nato». I silenzi di Conte e dei 5 stelle. Quartapelle (Pd): «Monito per chi tifa Trump. Non aspettiamo di essere sul baratro»

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Il tycoon scuote governo e politica italiana. Donald Trump, ai tempi della sua presidenza, avrebbe detto ai leader della Nato che «avrebbe incoraggiato la Russia a fare quello che diavolo voleva ai paesi che non avevano pagato il dovuto all'alleanza». A raccontare l’episodio di quando era presidente è lo stesso tycoon, le cui parole -riporta il New York Times -solleveranno probabilmente timori fra i membri della Nato.
Oggi Trump è in piena corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca e le sue posizioni generano timori, ma anche molti silenzi, nella politica italiana. Dal fronte di governo, Fratelli d’Italia e Lega, da sempre con posizioni politiche vicine al tycoon, mostrano un certo imbarazzo. E preferiscono dribblare l’argomento per non compromettere il feeling politico con l’alleato oltreoceano.
Nel centrodestra a metterci la faccia è Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia: «È giusto portare al 2% del Pil le spese per la difesa in ogni Paese aderente alla Nato.
Tutti devono impegnarsi nella difesa della libertà in anni caratterizzati da aggressioni sempre più feroci. Ma i toni di Trump sono davvero eccessivi, pur comprendendo il clima da campagna elettorale. Speriamo che consapevole che potrebbe tornare alla guida della principale democrazia dell’Occidente, Trump usi toni da alleato e non da gabelliere che minaccia gli evasori» commenta al Giornale. Dai banchi dell’opposizione l’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, oggi a capo del Copasir, spiega al Giornale: «Parole che rischiano di indebolire l’immagine della Nato. L’Alleanza atlantica garantisce la solidarietà tra i Paesi membri. Ciò non significa che non si debba continuare sulla strada di aumentare la capacità della Nato attraverso la crescita degli investimenti necessari in difesa essenziali anche per garantire, in un solidale impegno transatlantico, l’autonomia strategica dell’Europa intesa come rafforzamento del pilastro europeo dell’alleanza atlantica».
L’imbarazzo tocca anche il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte che resta il silenzio. E nessuno dal suo partito, contattato dal Giornale, vuole mettere la faccia sulle dichiarazioni esplosive di Trump. Parla, senza peli sulla lingua, Raffaella Paita, capogruppo Iv al Senato: «Trump dimostra di essere un pericolo per gli Usa e per il mondo: le sue parole sono gravissime e mettono a rischio la sicurezza dell’occidente. Il timore che una vittoria di Trump possa significare un disimpegno americano è reale.
Questa situazione dimostra ancora di più come l Europa debba rafforzare ulteriormente la difesa comune, dar vita all’esercito europeo. Serve la Nato.
Ma Servono anche gli Stati Uniti d’Europa».
«Queste parole siano da monito per chi a destra tifa per Trump o per chi nel M5S non distingue tra Biden e Trump.
Per chi invece ha già capito: non aspettiamo di essere a un passo dal baratro. Servono decisioni lungimiranti per fare l’Europa della politica estera e della difesa» - attacca dal Pd Lia Quartapelle. Duro il commento di Carlo Calenda di Azione: «Questo pazzo è il più grande pericolo per l'Occidente dal dopoguerra in poi. L'Ue deve prepararsi all'eventualità di una sua vittoria accelerando il progetto di difesa comune.

E deve farlo ora».

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