É stata affidata al portavoce del ministero degli Esteri ucraino la replica di Kiev alle parole pronunciate ieri da Silvio Berlusconi a margine della sua visita al seggio per le elezioni regionali. Parole molto dure, da parte del portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. Quest'ultimo, dalla propria pagina Facebook, ha lanciato una nota che esprime molto probabilmente, vista la sua carica, la posizione del governo ucraino sul fondatore di Forza Italia.
Tuttavia, a stretto giro, sono arrivate anche le parole di Antonio Tajani a ribadire la linea del partito a favore di Kiev. Non solo, ma è stato rivendicato il fatto che in ogni votazione Forza Italia ha sempre votato compatta per gli aiuti militari all'Ucraina. In poche parole, dagli ambienti del partito ci tengono a sottolineare come le critiche verso Berlusconi appaiono poco giustificate alla luce di quanto accaduto dall'inizio della guerra.
Le parole di Nikolenko
La nota del portavoce del ministero degli Esteri ucraino è stata scritta a margine di una foto che ritrae Silvio Berlusconi con l'ex leader libico Muammar Gheddafi. Lo scatto risale al 2010, all'epoca immediatamente successiva alla firma del trattato di amicizia tra Italia e Libia. "Nel 2010 ho lavorato presso l'ambasciata ucraina in Libia - ha scritto Nikolenko - Ricordo bene quando l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi volò per incontrare Muammar Gheddafi. Durante una cerimonia ufficiale alla presenza della telecamera Berlusconi ha baciato le mani del dittatore libico per dimostrare la sua lealtà".
Un'allusione, quella del portavoce, al fatto che l'ex presidente del consiglio adesso ha intenzione di "baciare la mano" anche al presidente russo Vladimir Putin. "Le assurde accuse di Berlusconi al Presidente ucraino - ha infatti proseguito Nikolenko - rappresentano il tentativo di baciare le mani di Putin, che sono immerse nel sangue. Un tentativo di dimostrare la loro lealtà al dittatore russo. Allo stesso tempo, il politico italiano deve rendersi conto che diffondendo la propaganda russa, sta incoraggiando la Russia a continuare i suoi crimini contro l'Ucraina, e quindi ha responsabilità politica e morale".
Tuttavia, Nikolenko ha fatto sapere che i rapporti tra Roma e Kiev non dovrebbero subire ripercussioni. "Apprezziamo invece molto la pronta risposta del premier italiano Georgia Meloni - si legge nel post - che ha riaffermato l'incrollabile sostegno del governo italiano all'Ucraina dopo le inaccettabili dichiarazioni di Berlusconi". Confermato quindi il vertice tra il presidente del consiglio e il presidente ucraino, fissato per il 24 febbraio prossimo. Data cioè del primo anniversario dell'attacco russo contro l'Ucraina.
La posizione di Forza Italia
Ad ogni modo, nelle ultime ore dal partito di Berlusconi è stata ribadita la linea del sostegno a Kiev. Come detto lo ha fatto in primo luogo il vice coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani. "Noi siamo dalla parte dell'Ucraina, dalla parte dell'Occidente, dalla parte della Nato, dalla parte degli Stati Uniti - ha dichiarato Tajani, in qualità anche di ministro degli Esteri - Abbiamo sempre votato in una direzione insieme a tutte le forze di maggioranza e continueremo a votare insieme".
Il riferimento di Tajani è al via libera dato da Forza Italia a tutti i vari pacchetti di aiuti varati a favore dell'Ucraina. Un via libera arrivato con l'appoggio di tutti i membri del partito presenti sia alla Camera che al Senato. Lo si è visto nell'ultima votazione sul decreto per l'invio di armi all'Ucraina, in cui a Palazzo Madama il centrodestra ha votato compatto assieme al Terzo Polo. Mentre, dall'altro lato, due senatori del Pd hanno votato contro, slegandosi quindi dalle stesse indicazioni del partito. Partito che però è stato tra i primi a puntare il dico contro il Cavaliere.
Del resto, è stato lo stesso Silvio Berlusconi ieri a ribadire che la sua reale intenzione era quella di ragionare su un nuovo piano Marshall per l'Ucraina.
"Non ho mai pensato che Forza Italia possa assumere posizioni diverse da quelle del governo, dell'Europa, degli Stati Uniti - ha spiegato - Se ci sarà da votare, noi saremo da quella parte. Senza se e senza ma. Stavo solo spiegando che la strada può essere quella di un intervento forte da parte di Occidente e Stati Uniti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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