
Emmanuel Macron ha parlato questa sera in tv all'emittente Tf1 e l'ha presentato la Francia come una potenza economica e militare ai suoi cittadini. Mentre quando si confronta con i suoi omologhi predica la pace e cerca di mettersi alla testa del gruppo dei pacificatori, questa sera parlando in tv ai francesi si è detto pronto ad "aprire discussioni" sulla presenza della bomba nucleare francese in Polonia, spiegando che "gli Stati Uniti hanno bombe nucleari su degli aerei in Belgio, in Germania" e che "da quando esiste la dottrina nucleare, c'è sempre una dimensione europea nel tener conto degli interessi vitali". Quindi, si è rivolto agli altri Paesi europei, invitandoli "restare in una situazione di essere armati". Non si tratta di una decisione immediata ma, ha proseguito, "Definirò il quadro della discussioni in modo molto ufficiale nelle prossime settimane e mesi".
Ha poi precisato "tre condizioni" all'apertura di questa riflessione sulla dissuasione nucleare francese: che "La Francia non paghi per la sicurezza degli altri", che "non avverrà a scapito di quello di cui abbiamo bisogno per noi" e che "la decisione finale spetti sempre al presidente della Repubblica, capo delle forze armate". Ma mentre minaccia di posizionare le bombe nucleari francesi in Polonia, non è chiaro su quale confine, Macron però rassicura di non voler "far scoppiare una terza guerra mondiale nel difendere una tregua" in Ucraina. "La guerra deve finire e l'Ucraina deve essere nella situazione migliore possibile rientrare nelle trattative. Avere una tregua è ciò che consente la miglior situazione umanitaria e la possibilità di rientrare in discussioni che permetteranno di trattare sulle questioni territoriali", ha aggiunto.
Il rispetto della tregua, ha proseguito il presidente francese, sarà oggetto di supervisione da parte di Stati Uniti ed Europa, in particolare con l'aiuto di satelliti per "poter dire se c'è stata violazione, dove e da che parte". Noi, ha aggiunto, "non pensiamo che il ruolo degli europei sia quello di stare sulla linea del fronte", facendo retromarcia su quanto dichiarato solo pochi mesi fa, quando c'era l'ipotesi di mandare i soldati europei in Ucraina. La questione della linea demilitarizzata sarà ancora oggetto di dibattito, in particolare su un'eventuale presenza di forze dell'Onu. Ma, ha detto Macron, "la prima garanzia di sicurezza" dell'Ucraina "è un esercito ucraino solido". E sugli ucraini, Macron sostiene che hanno la "lucidità di dire" che "non potranno riprendersi tutti i loro territori alla fine del conflitto con la Russia".
Quindi, Macron ha fatto anche un passaggio sui dazi, sostenendo che la Francia resiste "meglio" rispetto ad alcuni dei suoi vicini, senza però
specificare quali. Ancora una volta si tratta più di un messaggio interno che esterno, per rassicurare i cittadini sulla presunta tenuta della Francia ai dazi americani, che hanno comunque un forte impatto sull'economia francese.